Alla scoperta della Cittadella Vescovile di Gerace, scrigno di saperi e bellezze | INTERVISTA

  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
/
StrettoWeb

La Cittadella Vescovile di Gerace mette le sue bellezze al servizio del sapere: la vocazione culturale promossa dal direttore Giuseppe Mantella

La Calabria è una terra ricca di storia, nella quale si sono incrociate le culture di tanti popoli diversi nel corso dei secoli che hanno lasciato le loro testimonianze, vive attraverso l’arte e l’architettura, giunte fino ai giorni nostri. Nella parte Ionica della regione, è presente la definizione perfetta di quanto detto, concentrata in un delizioso borgo che si è guadagnato il soprannome di “Firenze del Sud”: Gerace. Si dice sia stata fondata dagli abitanti di Locri, guidati da uno sparviero (Ierax) sulla montagna, al sicuro dagli attacchi dei pirati. Una leggenda dalla quale inizia la storia millenaria del borgo che ha risentito delle influenze di romani, bizantini, saraceni e normanni.

Oggi Gerace, “la città delle 100 Chiese”, si fa promotrice di cultura e bellezza grazie a un vero e proprio scrigno contenuto al suo interno: la Cittadella Vescovile. Il maestoso complesso architettonico, fondato nel 1045, comprende oggi: la Basilica dedicata a Maria Santissima Assunta (il più grande edificio religioso della Calabria), il Museo del Tesoro della Cattedrale e della Diocesi di Gerace, il Palazzo Vescovile.

La Cittadella Vescovile ha ospitato quest’oggi il primo di tre incontri del convegno “La Calabria dopo il Terremoto del 1783. Dall’emergenza alla ricostruzione”, interessante evento nel quale sono state esposte alcune novità, di recente scoperta, sul sisma del 1783. Un evento che mostra la vocazione culturale della Cittadella, voluta dal direttore Giuseppe Mantella, intervenuto ai nostri microfoni.

La Cittadella Vescovile di Gerace vanta 10.000 metri quadrati di superficie con la cattedrale, l’appartamento vescovile, l’antico seminario, il Museo Diocesano. Tutti questi ambienti, tra gli anni ’30 e ’40 sono stati ricostruiti: a parte la cattedrale, erano quasi tutti abbandonati – ha spiegato MantellaAbbiamo un grandissimo progetto grazie alla sinergia fra la diocesi e il Comune di Gerace. Vogliamo far sì che la Cittadella possa tornare a essere un luogo d’incontro per la città di Gerace e i turisti che vorranno venire.

È nato 6 anni fa il progetto “Arte e Fede”: studenti e professionisti (architetti, storici dell’arte, restauratori ecc.) provenienti da 12 Università vengono ogni anno presso la Cittadella di Gerace per salvare il nostro patrimonio e continuare a formarsi. Un seminario che continua a seminare cultura.

L’intenzione è quella di costruire, con i fondi del PNRR, un nuovo laboratorio di restauro che sia luogo di formazione aperto a 360°, per far in modo che possano venire anche grandi professionisti dall’estero. Nascerà anche un auditorium. A Gerace abbiamo due piazze, ne vogliamo aprire una terza presso il cortile della Cittadella: questo deve diventare il cuore pulsante di Gerace, un luogo in cui i cittadini si possono incontrare”.

Giuseppe Mantella presenta la Cittadella Vescovile di Gerace: “arte e fede insieme nel cuore pulsante del borgo” | VIDEO

Condividi