Messina, sale la tensione tra i lavoratori della polizia municipale: “Lo stato di agitazione è dietro l’angolo” annunciano

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Agente di Polizia MunicipaleCon una nota inviata all’amministrazione comunale di Messina e al Prefetto, il sindacato Csa, firmatario di contratto collettivo nazionale, enti locali, rappresentativo del corpo di polizia municipale (con il numero più alto di iscritti), vuole evidenziare le gravi criticità in cui versa il Corpo suddetto, a partire dalla mancanza di organico. L’organizzazione sindacale avverte, inoltre, che “lo stato di agitazione è dietro l’angolo”. I lavoratori chiedono dunque l’immediato reintegro dell’orario al personale contrattista con qualifica di Agente di Polizia Municipale e Pubblica Sicurezza, e chiedono anche di integrare e consolidare l’orario di lavoro dei 50 agenti di Polizia Municipale incrementando cosi i servizi essenziali ed indispensabili alla collettività. Si tratterebbe, in altre parole, di attuare la deroga prevista dall’art. 9, comma 28 della L. 122 così come integrata dall’art 4. ter. della L. 44, che prevede per i servizi essenziali, quali le funzioni di polizia locale, per l’appunto, una deroga sia per le assunzioni che per tutte le spese ad esse riferite, evitando cosi’ eventuali interruzioni di pubblico servizio e/o danni erariali derivanti dai mancati introiti causati dal venir meno delle contestazioni delle innumerevoli infrazioni al codice della strada.

In particolare, si tratta di personale transitato sin dal 2010 nel Corpo di Polizia Municipale attraverso un atto d’interpello per Mobilità interna, corso di formazione professionale, concorso interno con prove selettive, visite mediche, conseguimento Patente di Servizio per condurre auto/moto di servizio, attribuzione della qualifica di agenti di Polizia Municipale, Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza attribuita con apposito Decreto Prefettizio nonchè impegnato già da subito a full-time nella viabilità cittadina e nella sicurezza stradale. Questo – si legge ancora nella nota – ha portato immediati benefici con un investimento mensile di circa 50mila euro a fronte di introiti per quasi 2milioni di euro annui derivanti dalle innumerevoli infrazioni al codice della strada. Mentre – il sindacato evidenzia ancora nel documento –  “da quando il personale contrattista, non effettua più costantemente l’orario pieno, il controllo, la sicurezza e la prevenzione sul vastissimo territorio hanno avuto un notevole decremento non solo in servizi resi ai cittadini ma anche delle entrate derivanti dall’attività sanzionatoria quali proventi delle innumerevoli infrazioni al codice della strada. (Isola pedonale, Tir, Immigrati, Tso, Incidenti, Tutela del territorio, Mercati)”.

Per le modalità di finanziamento per poter tornare all’orario pieno, suggerisce ancora il Csa, “oltre i fondi ECOPASS, giusta delibera Consiliare N. 53/C del 28/05/2013 che ne specifica la gestione delle risorse, è possibile utilizzare i proventi del 208 del c.d.s giusta delibera di giunta n. 341 del 22/04/2013, che ne specifica la ripartizione globale dei proventi, deliberando inoltre, di ripartire il 50 per cento dei proventi delle sanzioni amministrative per le violazioni ai limiti massimi di velocità destinando, il 25 per cento ad interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, comprese la segnaletica, le barriere ed i relativi impianti, ed il restante 25 per cento al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, comprese le spese relative al personale”. 

Inoltre, il sindacato richiama l’attenzione sulle opportunità date dalle modifiche operate dalla legge 120/10. La possibilità sarebbe infatti quella di far rientrare la spesa cui si fa riferimento nella nota nel concetto di “potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni”. In generale, con tale disposizione il legislatore, secondo il Csa, ha voluto riconoscere valore alla maggiore efficienza e al maggior risparmio realizzabile utilizzando il medesimo personale, dotato di professionalità, armi d’ordinanza, patenti di servizio, divise e mezzi tecnici già nella disponibilità degli operatori di p.m e dell’ente, superando la lettura interpretativa precedente che non ravvisava la connessione tra tale spesa e il «miglioramento della circolazione stradale».

“La collettività messinese – si legge in conclusione –  non può e non deve certamente tollerare il sottoutilizzo di personale prezioso, munito di P.S. , indispensabile e volenteroso, in un settore già abbastanza in sofferenza, si chiede con fermezza, alle SS.LL in indirizzo, di provvedere sulla materia al fine di scongiurare l’instaurarsi di inevitabili e spiacevoli dure vertenze ormai prossime”. 

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