Sicilia, è morto Vittorio Morace: fu fondatore di Ustica Lines

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L’uomo è nel cuore soprattutto dei trapanesi perché dal 2005 al 2018 è stato presidente del Trapani Calcio, club portato dall’Eccellenza ad un passo dalla Serie A

Si è spento all’età di 81 anni Vittorio Morace, armatore campano della Liberty Lines ed ex patron del Trapani Calcio. Nel corso della sua presidenza il club granata riuscì a passare dall’Eccellenza alla promozione in Serie B, sfiorando anche lo storico passaggio in A, sfumato solo nella finale persa con il Pescara nel giugno 2016. “Oggi piange Trapani e piangono i trapanesi – si legge sulla pagina Facebook del Trapani – . Ci ha lasciato il nostro amato Comandante Vittorio Morace. Per sempre nei nostri cuori”.

Figlio dell’avvocato marittimo Ettore Morace, Vittorio Morace si diplomò Capitano di lungo corso all’istituto Nautico di Napoli, intraprendendo l’attività di piccolo armatore di navi da carico, con la “Constance”. Nel 1970 divenne amministratore delegato di Alilauro-Aliscafi del Tirreno Spa e un decennio dopo di Alisur S.A nelle Canarie, dove resta fino al 1987. Dal 1989 al 1993 fu direttore generale e poi amministratore delegato di SNAV S.P.A. Da qui poi la svolta: nel 1993 nasce la Ustica Lines, con base a Trapani, e inizia così l’attività di trasporti veloci per passeggeri via mare sulla rotta “Napoli – Ustica – Favignana – Trapani” e “Trapani – Pantelleria – Tunisia”. La società oggi è denominata Liberty Lines, possiede con oltre 400 dipendenti, è leader dei collegamenti veloci da e per la Sicilia, opera anche nello Stretto di Messina. È stato anche, fino al 2016, presidente della Liberty Lines.

Trasferitosi successivamente a Malaga, in Spagna, passò il timone di Liberty Lines al figlio Ettore. Il 15 febbraio 2018 Vittorio Morace è stato soggetto al sequestro dei suoi beni per 10 milioni di euro, incluso il 97,17% della Liberty Lines, a seguito dell’inchiesta Mare Monstrum, che vide coinvolto anche il figlio Ettore. Nel dicembre 2019 comunque viene prosciolto dal Gup di Palermo che ha dichiarato nei suoi confronti “il non luogo a procedere in relazione alla malattia che lo ha colpito”.

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