Elezioni 25 settembre, è partita la corsa al Parlamento: i primi rumors sulle candidature | NOMI

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Elezioni politiche del 25 settembre, le prime indiscrezioni sui candidati in Calabria

Il terremoto che in poche ore ha fatto cadere il governo Draghi con il conseguente scioglimento delle Camere, ha determinato le elezioni anticipate: gli italiani torneranno alle urne il 25 settembre, cioè tra due mesi esatti, dopo una legislatura tra le più complicate e travagliate della storia repubblicana a causa della mancanza di una maggioranza parlamentare definita che potesse garantire stabilità di governo al Paese. In vista delle nuove elezioni, la situazione politica sembra essere molto più chiara: in base ai sondaggi, infatti, il centro/destra è in netto vantaggio con un consenso che sfiora il 50% delle preferenze, mentre il centro/sinistra deve raccogliere i cocci della caduta di Draghi, provocata dalla rottura di Conte che ha negato la fiducia facendo esplodere la crisi e scatenando la contestuale fine dell’asse del cosiddetto “campo largo” che il Pd stava provando a costruire con i grillini.

Anche in Calabria il vantaggio del centro/destra è particolarmente netto, seppur con equilibri differenti rispetto a quelli nazionali: qui è Forza Italia a fare la voce grossa rispetto a Lega e Fratelli d’Italia che nella punta dello Stivale hanno un consenso di gran lunga inferiore di quanto non sia altrove. In ogni caso, stavolta la Calabria eleggerà soltanto 19 parlamentari: 13 deputati e 6 senatori. Saranno quasi la metà dei 30 precedenti, a causa della riforma che ha disposto il taglio dei parlamentari. Ecco perché la corsa per le candidature, quest’anno, è ancor più agguerrita: le liste dovranno essere presentate entro il 22 agosto, quindi oggi sta iniziando un caldissimo (non solo meteorologicamente) mese che porterà a definire quali saranno i rappresentanti del popolo nella prossima legislatura.

Per quanto riguarda la Calabria, la situazione è particolarmente complessa: nel Partito Democratico dovrebbe essere naturale lo schieramento di Nicola Irto, il giovane segretario regionale che ha già assaporato il prestigio delle aule parlamentari da “Grande elettore” delegato dell’opposizione in consiglio regionale per le elezioni del Presidente della Repubblica. 40 anni, di Reggio Calabria, dovrà fare i conti con gli uscenti Bruno Bossio e Viscomi, ma se il Pd vuole rinnovarsi non potrà che puntare sul proprio segretario e capogruppo regionale, già Presidente del Consiglio a Palazzo Campanella.

Nel Movimento 5 Stelle la situazione è molto ingarbugliata: alla fine sarà Conte a decidere tutto. Si registra l’ambizione di Federica Dieni a rimanere in parlamento dopo due legislature, ma è difficile che in queste settimane il M5S possa rivedere il vincolo del doppio mandato e così la deputata di Villa San Giovanni starebbe cercando nuova collocazione addirittura nell’area centrista che, comunque, è molto lontana soprattutto in Calabria dalla possibilità di ottenere un seggio. L’impressione è che per Dieni sarà molto difficile evitare di finire tra i (tantissimi) “esodati” del Movimento 5 Stelle, destinato ad un tonfo clamoroso dopo aver deluso milioni di italiani che nel 2018 gli chiedevano di “rivoltare il parlamento come una scatoletta di tonno“.

Nel Centro/Destra i partiti stanno già ragionando sulla divisione dei collegi uninominali: la Calabria è l’unica Regione d’Italia in cui Forza Italia può fare la voce grossa, forte del fresco successo alle elezioni Regionali. Scontate le ricandidature degli uscenti Mangialavori e Cannizzaro, che tengono in piedi il partito nella sua ultima roccaforte e si sono distinti per coerenza e serietà nel lavoro parlamentare, per gli altri nomi bisognerà attendere le riflessioni di Berlusconi. Fratelli d’Italia punterà su Wanda Ferro, Fausto Orsomarso e Denis Nesci mentre nella Lega è in bilico la posizione di Saccomanno dopo la lite con Mancuso, che con ogni probabilità sarà candidato insieme all’uscente Fuorgiele. A Reggio scalpita Tilde Minasi ma cerca una candidatura anche Nino Spirlì mentre i militanti chiedono a gran voce l’impegno di Franco Recupero, che da coordinatore provinciale da oltre otto anni è impegnato sul territorio con coerenza, serietà e grande passione. La scelta finale sarà quella di Salvini: come sempre, il territorio presenterà le proprie offerte ma le decisioni si prenderanno a Roma.

Da evidenziare come le elezioni, per molti partiti soprattutto di maggioranza (ma non solo, vedi Irto), andranno a pescare dalle fila dell’Amministrazione e del Consiglio Regionale dove, inevitabilmente, a ottobre si andrà incontro ad un ulteriore rimescolamento dei nomi non solo per i rappresentanti di Palazzo Campanella ma anche dei vertici istituzionali della squadra di Occhiuto e degli equilibri della sua maggioranza.

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