Dalla realtà al 4D: l’Università di Messina e gli studi sul terremoto della Calabria meridionale del 1783

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Gli studiosi hanno potuto visitare direttamente l’area della catastrofica sequenza sismica del 1783, di Magnitudo 7.1

Studiare gli eventi del passato per non ripetere gli stessi errori ed agire sul piano della prevenzione. Nei giorni scorsi un’escursione è stata organizzata dall’Università di Messina nell’ambito del progetto PRIN MUSE-4D (Tectonic, dynamic and rheological over time control on distruttivo MUltiple Seismic Events; Special faglie e terremoti nell’Italia meridionale: da casi reali 4D a modelli e stratigrafia fisica del Bacino di Foreland) con gli studiosi che hanno potuto visitare l’area della catastrofica sequenza sismica del 1783, di Magnitudo 7.1, che si è abbattuta sulla parte meridionale della Calabria e quindi anche parte della provincia di Messina.

Il team UniME è partner di questo nuovo Progetto finanziato dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca: che si occupa del controllo tettonico, dinamico e reologico straordinario su eventi sismici multipli distruttivi, in modo particolare su speciali Faglie e terremoti Italiani. Dai casi reali, si arriva poi ai modelli 4D. Il Progetto, guidato per l’Università di Messina dalla Prof.ssa Barbara Orecchio, ha lo scopo di studiare il controllo tettonico, dinamico e reologico delle faglie estensionali sismogeniche. L’attività di ricerca verte su 4 Terremoti Speciali multievento di classe M7: Irpinia 1980, Reggio-Messina 1908, Lucania 1857, Calabria Sud 1783. Questi eventi e le loro strutture ospitanti sono analizzati in un innovativo straordinario (quaternario e attivo) e multi- prospettiva di scala (da locale a regionale) con un approccio interdisciplinare integrato (geologia, sismologia, geofisica). Le foto a corredo dell’articolo.

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