Elezioni, Letta: “sarà sfida tra noi e Giorgia Meloni”. Scaricato Conte

StrettoWeb

Letta annuncia la propria strategia per il voto: lista del Pd aperta ai progressisti. Dialoghi con Speranza, Calenda e ai ministri transfughi di Forza Italia. Il tema su cui si batterà principalmente è l’ambiente

Alle prossime elezioni del 25 settembre “la scelta è chiara: sarà una sfida tra noi (democratici e progressisti, ndr) e Giorgia Meloni. E’ quanto ha affermato il segretario del Pd Enrico Letta nel corso di un’intervista rilasciata a La Repubblica. Il duello col centrodestra può essere vinto secondo il dem: “ad agosto saremo in tutte le città semideserte, nelle periferie, per parlare con chi in vacanza non è potuto andare. Porteremo la solidità delle relazioni umane e le nostre proposte. Come recitava l’ultima frase di Berlinguer, sarà una campagna casa per casa, strada per strada”.

Il centrodestra al momento però parte avanti nei sondaggi: “nelle prossime due settimane parleremo con tutti coloro che sono interessati e disponibili a costruire un progetto politico vincente e che sia nel solco condiviso dalle forze che hanno dato la fiducia al governo Draghi. Ecco, il riferimento a Draghi è il perimetro della serietà e del patriottismo, la base di partenza. Calenda? Fra tutti è quello che ha svolto in Europa un lavoro interessante e in parte condiviso, ne parleremo. Speranza? E’ una delle personalità che spero possano candidarsi nella lista aperta del Pd. Glielo chiederò. Parleremo anche con Renzi e Di Maio, tra coloro che vengono dal M5S è la più influente e con lui sicuramente continuerà il dialogo già aperto”. Escluso, invece, ogni possibile discorso con Giuseppe Conte: “il percorso comune si è interrotto il 20 luglio e non può riprendere, è stato un punto di non ritorno. Lo avevo avvertito che non votare la prima fiducia sarebbe stato lo sparo di Sarajevo”.

Letta non esclude anche una chiamata agli ex ministri di Forza Italia: “lo dico anche a coloro che a casa mia storcono il naso. Non si tratta di far entrare Gelmini, Carfagna e Brunetta nel Pd, ma di tre persone che hanno dimostrato grande coraggio, lasciando il certo per l’incerto, e un seggio garantito, perché in dissenso con un centrodestra guidato dai nazionalisti e dagli antieuropeisti. Meritano apprezzamento”. Il segretario del Pd poi punta ancora Giorgia Meloni: “con le potrei certo parlare di rischio fascismo, ma non farò una campagna sugli -ismi, bensì su fatti concreti. Chi ha fatto cadere il governo è già costato agli italiani una quattordicesima, perché è tramontato il taglio del cuneo fiscale che avrebbe dato ai lavoratori un mensilità in più a fine anno. Lo riproporremo nel nostro programma”.

Sulla guerra in Ucraina, Letta spiega: “ho apprezzato la responsabilità di Meloni sul tema, non posso dire la stessa cosa di Berlusconi e Salvini, da cui sono arrivate solo condanne a mezza bocca o addirittura simpatia per Putin”. Infine, sul programma elettorale, il segretario Pd afferma: “se ne devo scegliere un tema su cui ci batteremo particolarmente, dico l’ambiente. Questa è la prima delle campagne che si svolge d’estate, gireremo l’Italia cosparsi di sudore nell’afa, nella siccità, tra i roghi, con la paura vera che l’ambiente si stia distruggendo sotto i nostri occhi. È un dovere la sua salvaguardia. Alla destra non importa nulla, basta vedere come ha votato al Parlamento europeo sulle norme contro i cambiamenti climatici”.

Condividi