Covid, Gismondo attacca il ministro Speranza: “ha provocato morti, vi spiego perché”

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“Non esiste nessuna malattia per la quale sia a disposizione un vaccino, ma per la quale si demonizzi la terapia. I medici hanno avuto paura di fare il loro mestiere. Ci sono stati dei medici radiati dall’Ordine perché hanno fatto solo il proprio dovere, cioè hanno curato i loro pazienti”, sono le pesanti parole pronunciate dalla virologa Maria Rita Gismondo in un’intervista a La Verità

“C’è stata un’atmosfera di caccia alla streghe, un’atmosfera di demonizzazione di tutti quelli che pronunciavano una parola diversa da quella che era concessa dal ministero. Questo clima ha reso tutto più difficile e ha, lo dico con grande responsabilità, provocato morti”. Sono queste le dure parole pronunciate dalla virologa Maria Rita Gismondo, in un’intervista a La Verità dove ha parlato in generale della gestione della pandemia in Italia. La scienziata dell’ospedale Sacco di Milano si è soffermata anche sul tema delle cure, intervenendo sulla preoccupante frenata nelle prescrizioni di pillole antivirali contro il Covid-19.

“I miei colleghi medici sono stati travolti da questa atmosfera di demonizzazione di qualsiasi cosa che non sia il vaccino. Il vaccino ha avuto il suo ruolo e nessuno lo ha mai contestato o perlomeno molti di noi non lo hanno mai messo in discussione. La cura, però, è un’altra cosa”, sottolinea Gismondo, criticando il modo in cui sono si è affrontato il tema dei vaccini: “non esiste nessuna malattia per la quale sia a disposizione un vaccino, ma per la quale si demonizzi la terapia. Sono due strade diverse, ma è bene sottolineare che la terapia, quando è disponibile e quando si dimostra efficace a tal punto da prevenire le forme gravi e anche le ospedalizzazioni, è obbligatoria e deontologicamente dovuta”.

“I medici hanno avuto paura di fare il loro mestiere. Sappia – afferma Gismondo al giornalista del quotidiano La Verità – che ci sono stati dei medici radiati dall’Ordine perché hanno fatto solo il proprio dovere, cioè hanno curato i loro pazienti”. Un caso lo abbiamo raccontato tramite le nostre pagine ed è quello del dott. Salvatore Totaro di Messina. Il medico di base ha visitato a domicilio i suoi pazienti per tutta la durata della pandemia, anche nei mesi più difficili, fin quando l’Asp non lo aveva sospeso perché non vaccinato. Il dottore era infatti risultato positivo al Covid-19 e per questo non aveva rispettato l’obbligo imposto dal Governo. “Pochi giorni fa – continua Gismondo – il presidente della Siaarti ha detto che più dell’86% di pazienti è ricoverato in intensiva per altre patologie. Quando questo fu detto, si alimentò una persecuzione da parte degli Ordini dei medici, una vera e propria caccia alle streghe”“Il ministero (della Salute, ndr) ha reso tutto più difficile e provocato morti. Perché – conclude la virologa – se oggi nei primi 5 giorni di positività noi somministrassimo gli antivirali, soprattutto agli anziani, anche se non hanno forme gravi, o ai fragili o a tutti quei pazienti ritenuti idonei dal medico curante, non avremmo tutti questi casi di ospedalizzazione e forse molti meno decessi”.

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