Rissa a Reggio Calabria, Cicciù (Csi): “i giovani non hanno punti di riferimento, scelgono le famiglie di ‘ndrangheta”

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Dopo l’ennesimo episodio di violenza tra minori nella nostra città, la riflessione e la proposta del Presidente del Csi Reggio Calabria Paolo Cicciù: “stiamo perdendo tante gare con i nostri giovani, così rischiamo di perdere il campionato. Bisogna pensare al futuro di questi ragazzi e alla loro realizzazione”

“Stiamo perdendo una grande partita. Non siamo più riferimento per i giovani che scelgono, invece, le famiglie di ‘ndrangheta! I cognomi pesano più delle testimonianze”. E’ questa la riflessione di Paolo Cicciù, presidente di Csi Reggio Calabria, che commenta la rissa dello scorso weekend sul Lungomare Falcomatà, dove un nutrito gruppo di ragazzini ha aggredito un coetaneo con pugni e sedie. Per il leader dell’organizzazione sportiva locale non è soltanto mancanza di controlli: “di chi è la colpa, allora, di quanto sta succedendo da tempo nella nostra città? È colpa nostra! Noi dove siamo, che stiamo facendo? Noi genitori, educatori, dirigenti, operatori, insegnanti, sacerdoti, allenatori che scelte stiamo facendo? Se, tanti ragazzi della nostra amata Città, hanno come unico riferimento e mito le famiglie di ‘ndrangheta dei nostri quartieri, se i ragazzi definiscono infame ogni persone che osa fare scelte coerenti e di legalità, se i ragazzi fanno a gara a chi ha offerta la bottiglia ai lidi nominando x o y, se “sbirro” è la parola d’ordine per darsi un tono, se i ragazzi adolescenti pensano che questo modo di fare e pensare è sinonimo di importanza, realizzazione, rispetto la colpa è forse della polizia che non interviene o del maggior controllo che manca? Basta!”.

Il presidente Paolo Cicciù ritiene non serva cercare sempre qualcuno a cui dare la colpa del problema, ma agire direttamente per risolverlo: “ognuno dice di aver ragione e che l’altro ha torto. Mentre noi litighiamo, discutendo su quale marchio, progetto, idea o sigla far emergere, i ragazzi si legano sempre più a brand “accattivanti” e modi di fare e pensare più di moda in questo territorio dove, purtroppo, anche tanti adulti “impegnati e con responsabilità” hanno come riferimento certe “idee e famiglie”! Succede ogni giorno di ragazzi (anche adolescenti) che bevono, usano cocaina, menano e si presentano usando cognomi e riferimenti NEGATIVI della Città! Non serve un video per far vedere cosa sta succedendo. Purtroppo, succede ogni giorno! Serve, invece, provare ad andare TUTTI dalla stessa parte. In uno spogliatoio, anche se hai il campione o fuoriclasse, se non fai gruppo, squadra partite non ne vinci. Stiamo perdendo tante gare ma, il rischio più grande, è perdere il campionato. Un campionato che è legato al FUTURO e alla REALIZZAZIONE di tantissimi ragazzi del nostro territorio. Lo dice un papà, dirigente, allenatore ed educatore. Il primo a perdere, sono io. Proviamoci, facendo tutti un passo indietro…Io ci sono!”.

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