Copie dei Bronzi di Riace, Aloisio: “non pensiamo alla Versilia, guardiamo all’inefficienza di Reggio nello sfruttare l’occasione”

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Come insiste da tempo, il presidente di Confesercenti Reggio Calabria parla del 50° Anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace come “un’occasione persa”

Perché guardare in maniera critica le operazioni di marketing svolte in Toscana, se al tempo stesso il territorio che ospita i Bronzi di Riace non è in grado di sfruttare il 50° Anniversario dal loro ritrovamento? E’ questo, in estrema sintesi, il pensiero di Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Reggio Calabria, che sui social scrive: “in Versilia, a Pietrasanta, per celebrare il 50º dei Bronzi di Riace immergeranno in mare due copie delle celeberrime statue realizzate tra il 1990 e il 1995 dalla Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro (quanti di voi sapevano dell’esistenza di questi cloni realizzati quasi trent’anni fa? Io ammetto la mia ignoranza). Francamente mi sfugge il nesso tra la Versilia e i Bronzi ma tant’è, ognuno realizza le iniziative di marketing territoriale che ritiene anche se la logica vorrebbe che si puntasse sulle proprie peculiarità e non quelle degli altri”.

“Quello che però mi lascia perplesso – prosegue Aloisio – è la levata di scudi contro questa iniziativa che ha quantomeno il merito di essere stata ripresa dagli organi di informazione a livello nazionale e internazionale. Già, perché dalle nostre latitudini, invece di pensare alle nostre mancanze, al fatto che non è stato realizzato nulla che potesse valorizzare questo evento in modo da “utilizzarlo” come traino al turismo, ci stracciamo le vesti perché altri riescono a ideare qualcosa che, quantomeno mediaticamente, ha surclassato le poche e ritardatarie iniziative messe in campo dagli Enti del territorio”. “L’unica verità è che il 50º del ritrovamento dei Bronzi di Riace è divenuta l’ennesima occasione persa per Reggio Calabria – conclude – . Invece di lamentarci delle iniziative degli altri, faremmo meglio a protestare per l’inerzia, la superficialità e l’inadeguatezza di casa nostra”.

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