Arresto Genovese, parla Accorinti: “sua colpa aver fatto della politica cosa sporca”

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accorintiCome sempre senza peli sulla lingua il sindaco di Messina Renato Accorinti, che in un’intervista a Repubblica.it parla dell’arresto di Francantonio Genovese, deputato del Partito Democratico ed ex primo cittadino della città dello Stretto. “Non ho aperto la bottiglia dello spumante né quella del vino buono – ha affermato Accorinti -, personalmente il carcere non lo auguro a nessuno per mia cultura. Sul piano giudiziario l’inchiesta farà il suo corso, il fatto positivo è che oggi sappiamo che non esistono più gli intoccabili e che davanti alla legge ognuno, prima o poi, è chiamato a rispondere“.

Il sindaco, se non esprime opinioni sulla questione giudiziaria, lo fa invece su quella politica: “Sul piano politico i danni Genovese li aveva già fatti. Per anni è stato il padrone del Pd di Messina. Era lui a decidere le candidature al Comune e quelle alla Regione. Genovese ha la responsabilità politica di aver imposto un modello che ha allontanato la gente normale dalla politica. Facendo della politica stessa una cosa sporca, una merce. Io invece credo che sia la più nobile delle arti“.

Ad Accorinti viene chiesto se, con questo scossone alla politica locale, qualcosa stia cambiando. Risponde: “Credo che sia un fatto. Poi io non giudico le decisioni degli altri e penso che per il cambiamento sia necessario lavorare ancora tanto, ognuno deve fare la sua parte. Io sto provando a riportare la politica tra la gente, sto cercando di accorciare le distanze tra cittadini e istituzioni, spiegando che sono la stessa cosa e agendo di conseguenza. Ci vorrà tempo per far cambiare Messina, ma se ognuno farà la sua parte, assieme, è possibile. Genovese era l’uomo che ha imposto un ‘Io’, al singolare, per quanto mi riguarda credo che la politica sia ‘Noi’, al plurale“.

Alla domanda se Genovese sia finito come politico, il sindaco risponde con un “non lo so e neppure mi interessa“. “Dico che il suo non era il modo giusto di fare politica, anzi che quella non è politica“, aggiunge, concludendo così: “La politica tutto è, tranne che potere per se stessi. E anche il consenso elettorale non lo si costruisce distribuendo incarichi o facendo clientelismo, ma distribuendo benessere collettivo, partendo dal basso, dagli ultimi. La politica per fortuna c’è ancora“.

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