Ucraina, telefonata Macron-Putin: “a Zaporizhzhia possibile catastrofe nucleare”

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Il Cremlino concentra l’attenzione sugli “attacchi regolari ucraini all’impianto”, mentre dall’Eliseo chiedono il ripristino della “sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”

Il presidente francese Emmanuel Macron prova a riallacciare i rapporti con la Russia. Si è tenuto ieri, infatti, un nuovo colloquio telefonico con Vladimir Putin, a circa un mese di distanza dall’ultima telefonata. Secondo quanto riportato da Ria Novosti, i due capi di Stato hanno parlato soprattutto dei bombardamenti ucraini nel Donbass e della situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, con il presidente russo che ha voluto porre l’accento sugli “attacchi regolari degli ucraini all’impianto, compresi gli stoccaggi di scorie radioattive” in quanto potrebbero avere “conseguenze catastrofiche”. La richiesta è quella di “esercitare pressioni su Kiev per far sì che interrompa immediatamente gli attacchi”. Il presidente Macron, come fa sapere l’Eliseo, ha invece ricordato “che l’occupazione russa è la causa dei rischi che pesano oggi sull’integrità della centrale”, chiesto il ritiro delle armi pesanti e leggere russe dalla centrale nucleare e condannato la prosecuzione delle operazioni militari russe in Ucraina. Macron ha ribadito anche la necessità “che venga avviato un negoziato e che siano ripristinate la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.

Macron ha parlato con Putin anche della tema della sicurezza alimentare mondiale, ricordando che le sanzioni europee non hanno riguardato né i prodotti agricoli né quelli indispensabili all’agricoltura. Ed ha aggiunto – continua sempre l’Eliseo – che “è responsabilità comune dei partner internazionali, in particolare della Russia, di vigilare affinché i Paesi più esposti continuino a ricevere i rifornimenti loro necessari”. Macron ha chiesto quindi a Putin di “vigilare affinché l’accordo concluso dalla Russia con Ucraina e Turchia, sotto la supervisione Onu, sia applicato in modo tale che i cereali esportati arrivino davvero a coloro che ne hanno più urgente bisogno”.

Kiev, nella notte diverse esplosioni in città Zaporizhzhia

Diverse esplosioni sono state udite la notte scorsa nella città di Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram il segretario del Consiglio comunale della città, Anatolii Kurtiev. Lo riporta la Ukrainska Pravda. Nella notte tra l’11 e il 12 settembre “si sono sentite forti esplosioni in città”, ha scritto Kurtiev, aggiungendo che successivamente “la situazione a Zaporizhzhia era relativamente calma”. L’Amministrazione militare regionale dovrebbe fornire ulteriori dettagli sulle “esplosioni” nel corso della mattinata, scrive il giornale locale.

Zelensky: “negoziati impossibili fino a completa liberazione”

I negoziati con Mosca saranno possibili solo dopo la completa liberazione dei territori ucraini occupati dai russi: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista rilasciata alla Cnn, riporta Ukrinform. “Non è possibile revocare le sanzioni. Non possiamo discutere niente con la Russia finché non se ne va – ha detto – . È possibile che dopo la guerra si possa parlare della revoca di alcune sanzioni, di risarcimenti, di pagamenti da parte loro, di diplomazia. Possiamo coinvolgere i leader di qualsiasi Paese, qualsiasi istituzione internazionale in questi negoziati, ma solo dopo che la Russia avrà lasciato tutti i nostri territori”.

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