Mario Vetere racconta Manu Ginobili: “campione umile, una leggenda per Reggio Calabria” | INTERVISTA

StrettoWeb

Nel 1998, Mario Vetere intervistava un giovane Manu Ginobili, giovane talento in rampa di lancio della Pallacanestro Viola. A distanza di 24 anni l’argentino è stato introdotto nella Hall of Fame NBA al termine di una carriera leggendaria partita da Reggio Calabria

Italia e Argentina, due Paesi geograficamente distanti ma così vicini nelle tradizioni e nelle passioni. Destini che si intrecciano, storie di viaggi, sogni, speranze di un futuro migliore. Con lo sport spesso a fare da fil rouge. Nel secolo scorso i migranti provenienti dall’Italia hanno fondato il Boca Juniors, l’Argentina ci ha restituito il favore prestandoci Diego Armando Maradona per il calcio ed Emanuel David Ginobili Maccari per il basket. Due campioni di livello assoluto che hanno scelto di partire proprio dal Sud Italia. Se Maradona è il simbolo di Napoli, Ginobili è una straordinaria parte della storia del basket di Reggio Calabria.

È il 1998, la Viola ingaggia un giovane argentino che porta garra e qualità a un gruppo ambizioso e talentuoso. La stagione sarà un trionfo: la squadra viene promossa nella massima serie e si gode il suo giovane campioncino sudamericano. I San Antonio Spurs se ne innamorano scegliendolo al Draft, lui preferisce continuare un altro anno a Reggio per assaporare la Serie A e arriva a giocare i Playoff prima di trasferirsi a Bologna per vincere tutto.

A 24 anni di distanza Ginobili è una leggenda del basket: 4 anelli NBA in 16 stagioni ai San Antonio Spurs, 1 oro olimpico con l’Argentina, Scudetto e Eurolega con Bologna. L’Hall of Fame del Basket NBA gli ha aperto le porte riservandogli un posto al tavolo con chi è stato capace di scrivere la storia della pallacanestro USA. Un viaggio, come detto, partito da Reggio Calabria, città che Manu ha ringraziato davanti a tutto il mondo nel suo discorso di introduzione nella HOF.

Ginobili, il campione umile

Negli anni in riva allo Stretto, Mario Vetere, all’epoca giornalista di TeleReggio, ha avuto l’occasione di intervistare il giovane Ginobili, appena dopo la promozione. Un ricordo preziosissimo che ha scelto di condividere ai microfoni di StrettoWeb. L’intervista risale alla stagione 1998-1999, Ginobili faceva parte di un gruppo di giovanissimi atleti provenienti dall’Argentina, grande scommessa di coach Gebbia. – spiega Mario – Manu scelse Reggio Calabria anche per delle probabili referenze avute da Hugo Sconochini (ex Viola), arrivò in una squadra che vantava Sandro Santoro, il compianto Gustavo Tolotti, Brent Scott. Manu era un grandissimo talento, ma soprattutto una grandissima persona. Un giocatore molto umile, a 18 anni era già un piccolo leader, dote dimostrata anche in A1, a Bologna e in NBA. Manu faceva parte della comunità di Reggio Calabria, era spesso invitato alle feste di famiglia, si era integrato bene. Ginobili era già stato scelto dagli Spurs, ma scelse di stare un altro anno a Reggio per giocare l’A1, poi venne ceduto a Bologna“.

L’aneddoto: Berlino, gli Spurs e l’affetto per Reggio Calabria

Mario Vetere racconta un particolare aneddoto che fa capire quanto Ginobili sia davvero legato a Reggio Calabria: “si trovava a Berlino per un’esibizione europea dei San Antonio Spurs. Due giornalisti reggini seguirono la partita in diretta. C’erano tutti, anche Tim Duncan e Tony Parker. Ginobili era circondato dalle telecamere. I due giornalisti gli dissero: ‘Manu siamo di Reggio Calabria’, lui allontanò tutte le telecamere per andare a parlare con loro personalmente. È rimasto legatissimo alla città di Reggio Calabria, è stata la città che lo ha accolto alla sua prima esperienza a migliaia e migliaia di km da casa“.

Il più grande sportivo passato da Reggio Calabria

Una carriera straordinaria, piena di trionfi e trofei, nonchè una bacheca piena di titoli. “Fino a qualche anno fa sarebbe stato un testa a testa con Alexander Volkov – afferma Mario Veterema per i risultati che Manu ha raggiunto possiamo definirlo il più grande sportivo passato da Reggio Calabria: con Bologna ha vinto tutto in Italia e in Europa, in NBA ha vinto 4 anelli, con l’Argentina ha vinto un oro olimpico insieme agli ex Viola Montecchia, Palladino e Sconochini. Nel calcio abbiamo avuto grandi campioni che hanno vestito la maglia della Reggina, penso a Pirlo che ha vinto anche un Mondiale, ma Ginobili a livello Mondiale è stato di un livello superiore“.

Perchè l’amore per il basket a Reggio Calabria sembra sopito?

Torniamo al presente. Nonostante due stagioni emozionanti della Pallacanestro Viola, la prima con una salvezza difficile e la seconda con i Playoff raggiunti superando ogni aspettativa, il basket a Reggio Calabria sembra passare in secondo piano. Eppure, in una città dalla grande tradizione cestistica, in cui non è passato solo Ginobili, ma anche un giovane Kobe Bryant, la pallacanestro dovrebbe essere una religione.

C’è una certa rassegnazione, un po’ di timore in chi vorrebbe investire nello sport, per il rischio di finire male e perderci a livello economico. – chiarisce MarioÈ difficile per un imprenditore investire, magari ottenere anche risultati, ma non ricevere il sostegno dovuto. Al Trust Viola andrebbe assegnato un San Giorgino, anzi 10, ma non basta, andrebbero sostenuti maggiormente. I campionati minori non aiutano in questo senso, servirebbe almeno una Serie A2, vedere la Viola competere con squadre più blasonate. Le Amministrazioni Pubbliche fanno poco o nulla, basti vedere lo stato in cui versano il Centro Sportivo Viola o il PalaCalafiore. Servirebbe inoltre riunire il settore giovanile oggi spezzettato in più squadre: come non esistono 3 Olimpia Milano, non possono esistere 3 Pallacanestro Viola alle quali iscrivere i propri figli“.

Una scossa che parta dall’alto… magari dalla Nazionale di Pozzecco

Servirebbe uno scatto d’orgoglio che possa far tornare grande il “cognome Viola“. Servirebbe anche, magari, una mano da chi sta a un livello superiore. “Il ritorno di Petrucci alla FIP non è stato all’altezza delle aspettative“, ha ammesso Vetere che però nutre fiducia in Pozzecco e nella Nazionale che tanto bene sta facendo a EuroBasket 2022: “è stato un avversario fantastico della Viola di Ginobili con Varese (eliminata dai neroarancio), un talento fuori dalle righe. Ha avuto poca fortuna in Nazionale con Recalcati, oggi lui da CT ha scelto Recalcati come senior coach. Mi auguro che riesca a risollevare l’intero movimento azzurro. Sarebbe importante intervenire con qualche defiscalizzazione dello sport, aiuterebbe non solo le società, ma anche i giovani e gli atleti con disabilità che mantengono alta la tradizione dello sport paralimpico italiano“.

Manu Ginobili ai tempi della Viola: “darò tutto per Reggio Calabria” | VIDEO

Condividi