“Il Ponte sullo Stretto va fatto subito”: l’ing. Bosco dona il progetto alla biblioteca di Trecastagni

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L’esperto spiega la sua idea: “rattrista sentire i nemici ideologici del ponte, e i benaltristi (quelli del ‘ma prima si devono fare….’): una strategia che ha portato a non fare né il ponte, né le altre infrastrutture, né la manutenzione di quelle esistenti”

Pochi giorni l’Ing. Luigi Bosco ha deciso di donare il volume in suo possesso del progetto del Ponte sullo Stretto alla biblioteca comunale di Trecastagni, alla presenza del sindaco Giuseppe Messina e dell’assessore alla cultura Eugenio De Luca. Il candidato al Parlamento siciliano nella lista Sicilia vera di Cateno De Luca, nel collegio di Catania, dichiara di aver preferito “mettere a disposizione di tutti questo bel volume piuttosto che tenerlo negli armadi del mio studio”. L’esperto è “profondamente convinto che la realizzazione del ponte sullo stretto sarà un vero motore turbo per una grande ripresa di una economia di qualità della Sicilia, basata sull’agricoltura, sul turismo e sulla green economy”.

L’Ing. Bosco è convinto dell’importanza dell’opera di collegamento stabile tra Messina e Reggio Calabria, per questo manda un messaggio a coloro che sostengono il “No” per motivi ideologici: “rattrista sentire i nemici ideologici del ponte, e i benaltristi (quelli del ‘ma prima si devono fare….’): una strategia che ha portato a non fare né il ponte, né le altre infrastrutture, né la manutenzione di quelle esistenti. Il ponte invece può e deve essere fatto subito, contemporaneamente ad altre infrastrutture strategiche”.

Luigi Bosco spiega che il Ponte sullo Stretto può essere realizzato “a costo zero per i cittadini contribuenti, utilizzando ad esempio, con una sapiente e competente regia, le ingenti somme assicurative risparmiate dalla minore durata dei trasporti delle merci, che entrate nel mediterraneo attraverso il canale di Suez, sono costrette ad una lunga ed estenuante rotta atlantica per raggiungere i mercati del nord Europa. Tali merci potrebbero essere intercettate nei porti siciliani, Augusta e/o Gela, all’uopo attrezzati, e trasferite al nord Europa, su ferro, qualora esistesse il ponte, e l’alta capacità-velocità ferroviaria anche in Sicilia, in un tempo notevolmente inferiore”.

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