Per un caso di omonimia un bengalese, Mohamed Salim, è stato arrestato e processato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Accortosi dell’errore, il suo legale ha dimostrato la sua innocenza. L’imputato, al termine di un caso giudiziario cominciato nel 2004, è stato assolto. L’inchiesta parte dall’intercettazione di un albanese, anche lui col nome di Mohamed Salim, che faceva parte di un’organizzazione che procurava falsi documenti e assunzioni a migranti irregolari.
Palermo: in cella per omonimia, assolto dopo anni
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