Il Ponte sullo Stretto crea malcontento nella Lega: Salvini e quelle parole tanto criticate

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L’ex segretario della Lega Paolo Grimoldi muove la polemica: “in campagna elettorale si è parlato troppo di Ponte sullo Stretto e poco dei problemi del Nord”

Il Ponte sullo Stretto di Messina diventa motivo di dibattito all’interno della Lega. Dopo aver incassato l’ok dal Consiglio federale Matteo Salvini può guardare con un po’ più di serenità alla formazione del nuovo Governo con gli alleati di Centrodestra, ma le polemiche interne al suo partito continuano: Paolo Grimoldi, ex deputato ed ex segretario della Lega Lombarda, è ora al lavoro con Umberto Bossi per la nascita del “Comitato del Nord”, un nuovo movimento che possa dare una soluzione all’esito non proprio convincente delle ultime elezioni politiche.

Dove è stato l’errore della Lega di Salvini? In un’intervista al Giornale lo sfogo personale di Grimoldi: “in campagna elettorale abbiamo parlato un po’ troppo del ponte sullo Stretto di Messina e mai, per esempio, della Pedemontana lombarda. L’Italia è il terzo Paese per saldo positivo della bilancia commerciale, dopo Germania e Olanda. E il primo aeroporto italiano per l’esportazione di merci è Malpensa. Quindi parlare della Pedemontana lombarda, rispetto al ponte sullo Stretto, che resta sicuramente un’opera di primaria importanza, non è solo una questione viabilistica, ma di merci, di occupazione, di economia, della possibilità per le nostre aziende di stare sui mercati con la globalizzazione. E se non poni le questioni del Nord, che poi sono questioni primarie di interesse nazionale, evidentemente qualcuno al Nord può anche pensare che sia inutile votarti”.

Insomma, all’interno della Lega qualcuno ha messo nel mirino le scelte di Salvini sul Ponte sullo Stretto, un’opera che, per quanto rappresenti un’opera prioritaria e di interesse nazionale, ha fatto storcere il naso a più di qualche cittadino settentrionale. Il leader del Carroccio però non vacilla, nel corso della campagna elettorale di accompagnamento alle elezioni ha inserito l’infrastruttura in un contesto nazionale che apporterebbe vantaggi all’Italia intera sul piano logistico. L’opera di collegamento stabile resta dunque al centro dei piani del prossimo Governo di Centrodestra, anche se come al solito quando si parla di investimenti al Sud dalle regioni del Nord aria di maretta arriva sempre…

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