Elnaz Rekabi è scomparsa: aveva gareggiato senza velo, ora non si hanno più sue notizie

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Elnaz Rekabi, l’atleta iraniana che aveva gareggiato senza velo, per protesta, in una gara di arrampicata in Corea del Sud, è scomparsa: possibile il suo trasferimento nella prigione di Evin a Teheran

Elnaz Rekabi aveva scelto di dare un segnale al mondo intero sfidando le leggi del suo Paese, l’Iran, con un atto fortemente simbolico. Davanti a lei una parate da scalare, non solo quella dei Campionati asiatici in Corea del Sud ai quali si apprestava a partecipare, ma soprattutto quella che porta al riconoscimento di libertà e diritti delle donne. Elnaz Rekabi si è presentata senza velo, in diretta tv, con i capelli raccolti in una coda e una fascia, ma ben visibili a tutti. Il suo volto, completamente scoperto, è lo stesso di migliaia di donne iraniane che continuano a protestare in piazza dopo l’uccisione di Mahsa Amini, colpevole di avere una ciocca di capelli fuori dal velo.

Elnaz Rekabi sapeva che questo suo gesto le sarebbe costato caro una volta rimessi i piedi a terra, ma non ha desistito. Presa dopo presa, l’atleta iraniana ha continuato a salire, mentre la sua scalata, conclusasi con un quarto, ha fatto il giro del mondo. A gara finita, le conseguenze. Attualmente non si hanno più sue notizie, lo riferisce la BBC persiana citando fonti vicine alla ragazza che hanno spiegato come risulti impossibile contattarla da ieri sera. Secondo quanto dichiarato, all’atleta sarebbero stati sottratti passaporto e cellulare e neanche la sua famiglia ha avuto più sue notizie.

Secondo il sito IranWire, gestito da giornalisti iraniani dissidenti, Elnaz Rekabi sarà trasferita nella famigerata prigione di Ervin a Teheran. Stando a quanto riporta il sito, Reza Zarei, capo della Federazione di arrampicata iraniana, avrebbe ingannato l’atleta conducendola dall’albergo di Seul all’ambasciata iraniana dopo aver ricevuto ordini dal presidente del Comitato olimpico iraniano Mohammad Khosravivafa che, a sua volta, avrebbe agito su input del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane.

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