Se Giorgia non fa ciò che dice la sinistra

StrettoWeb

E dovrebbe vestirsi come dicono loro.
E dovrebbe farsi chiamare come dicono loro.
E dovrebbe scegliere i ministri che dicono loro.
E dovrebbe chiamare i ministeri come dicono loro.

Loro, gli stessi che blaterano paure sulle “cancellazioni dei diritti” eppure sono gli unici che calpestano i diritti e le libertà altrui.

Gli unici che nella storia della Repubblica sono arrivati a negare diritti fondamentali sono stati loro, i comunisti di Speranza, Pd e M5S, che hanno gestito la pandemia rivendicando con orgoglio di seguire il “modello cinese” con lockdown, coprifuoco, green pass. Per due anni hanno voluto decidere se e quando potevamo uscire, dove potevamo andare, in quali negozi si poteva entrare e in quali no, a che ora, in quali reparti, quali attività erano consentite… hanno adottato le scelte più coercitive al mondo in nome della scienza eppure l’Italia ha avuto e ha ancora oggi il numero di morti Covid più alto in assoluto rispetto a tutti quei Paesi liberali che invece hanno affrontato la pandemia senza negare le libertà e i diritti individuali.

Adesso, un mese dopo le elezioni non riescono ancora ad accettare di aver perso, a maggior ragione non accettano di vedere il primo Presidente donna della storia d’Italia arrivare da destra senza quote rosa senza minigonne e senza storpiature lessicali.

Per la sinistra il problema è che Giorgia si vesta elegante, rivendichi la parità di genere lessicale nel farsi chiamare “il presidente” come vuole la lingua italiana e abbia evidenziato il “merito” nel nome del Ministero dell’Istruzione. Poi, però, la stessa sinistra si chiede come e perché non la vota più nessuno, mentre contesta proprio quelli che sono i più sani valori e i migliori principi della nostra società: il merito; la libertà; la famiglia; il lavoro; la democrazia; la patria; la sovranità.

Se continuano così, Giorgia non governerà solo questi cinque anni ma almeno altri 10.

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