Russia, riduzione del 30% della fornitura di gas verso l’Italia ma l’export cresce del 120%

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La Russia riduce l’esportazione di gas verso l’Italia del 30%, ma le esportazioni russe nel Bel Paese crescono del 120%

Le esportazioni italiane in Russia nei primi otto mesi dell’anno si sono ridotte del 20%, e questo è comprensibile, ma le esportazioni dalla Russia verso l’Italia sono cresciute del 120%“. È il dato posto all’attenzione da Sergei Razov, ambasciatore russo a Roma, al termine del Forum economico eurasiatico di Baku, osservando che “questa cosa sembra strana, ma anche questo è spiegabile, perché per il 75% rappresenta le esportazioni di petrolio, gas e derivati. Ma le forniture di gas si sono ridotte del 30% e questo riguarda anche il petrolio. Allora perché questo incremento?“.

L’Italia, pur condannando fermamente la guerra in Ucraina, continua ad avere la Russia fra i propri partner commerciali. Sarà così anche con il nuovo governo Meloni? L’ambasciatore russo dice “no a valutazioni rigide e affrettate” sul nuovo Premier e afferma: “c’è appena stato il voto di fiducia, non mi precipiterei a fare delle valutazioni. Un conto sono le dichiarazioni rigide in campagna elettorale, che sono anche comprensibili per gli interessi che si hanno, un’altra la vita quotidiana che è molto più complessa“.

La Russia, dal canto suo, è pronta a “continuare i contatti nella situazione turbolenta attuale con il governo eletto dal popolo italiano, il risultato di queste elezioni è incontrovertibile, il 43% ha votato per la coalizione di centrodestra, il risultato è chiaro, confidiamo di poter continuare a cooperare per quanto possibile“, aggiunge Razov.

A margine del XV Forum economico eurasiatico di Baku c’è stato un incontro tra gli imprenditori italiani ed il vice premier russo, Andrey Belousov. Secondo Razov si è trattato di un incontro “molto utile e concreto di cooperazione economica e commerciale. Qualcuno aspetta che finiscano le turbolenze sul mercato russo dove hanno lavorato per decenni con reciproca soddisfazione, ma la maggioranza assoluta è assolutamente intenzionata a rimanere sul mercato russo, nonostante le difficoltà, comprendendo che se adesso se ne vanno, queste nicchie verranno coperte da altri partner che sono interessati e che tornare sarà più difficile. Le crisi vanno e vengono, gli interessi restano e gli interessi italiani e russi sulle questioni più importanti sono paralleli o coincidono. Qualsiasi conflitto armato prima o poi termina con un accordo di pace e prima o poi ci sarà la pace anche alla fine di questo conflitto“.

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