Chi vincerà i Mondiali del Qatar 2022? Le chance delle big dai gironi al trofeo

Dai gironi agli incroci di tabellone, l’obiettivo di tutte è alzare la coppa, ma ci riuscirà soltanto una squadra: ecco chi ha più possibilità di vincere i Mondiali del Qatar 2022

StrettoWeb

Ci siamo, i Mondiali del Qatar 2022 sono ormai alle porte. È vero, senza Italia non sarà la stessa cosa, ma fra gli stravolgimenti della programmazione tv, la pausa dei campionati maggiori e (ammettiamolo) la consueta curiosità, i Mondiali cattureranno l’attenzione degli appassionati di calcio e non solo. La domanda della vigilia è una sola: chi vincerà?

In gioco il top del calcio Mondiale, diverse le rose piene zeppe di talento, qualcuna con un tabellone benevolo, qualche altra dovrà invece sudarsi la qualificazione fin dai gironi. La Francia è talmente forte da riconfermarsi o ci sarà qualche sorpresa? Sarà la prima volta di Messi o Neymar? It’s coming home? Tanti gli interrogativi da dissipare. Vediamo i possibili percorsi e le chance delle big per la vittoria finale.

Mondiali Qatar 2022, il calendario completo: date e orari delle partite dai gironi alla finale

Le Favorite

Francia

La prima menzione è per i campioni in carica. Deschamps punta al back to back con una vera e propria corazzata che lascia a casa Maignan, Pogba, Kantè e Nkunku per citare solo alcuni degli esclusi eccellenti. La quasi totalità dei convocati viene dall’èlite del calcio mondiale, presenti anche gli ‘italiani’ Theo Hernandez, Giroud (Milan) e Rabiot (Juventus). La squadra riserve sarebbe competitiva per la vittoria, quella titolare è la favorita numero 1: a certificarlo la coppia d’attacco composta dal presente e dal futuro Pallone d’Oro, Benzema-Mbappè. Auguri a tutte le difese avversarie.

Il girone con Danimarca (unica avversaria degna di nota), Tunisia e Australia non sarà un problema. Agli ottavi possibile incrocio con la Polonia, non la più abbordabile delle seconde, ma neanche un ostacolo insuperabile. Ai quarti l’Inghilterra, copia appannata di quella vista a Euro 2020. In semifinale una fra Spagna/Germania o Portogallo/Uruguay: a parte l’infida ‘Roja’, squadre ampiamente alla portata. Cosa potrebbe andare storto? Troppi ‘galletti’ nello stesso pollaio per uno spocchioso ‘auto-sabotaggio’.

Brasile

Verde come il campo da calcio e oro come la Coppa del Mondo alzata nel 1952, 1962, 1970, 1994 e 2002. Dall’albo d’oro il primo dato curioso: sono 20 anni che il Brasile non vince un Mondiale. Negli ultimi anni il calcio carioca ha attraversato un momento particolare: tanti talenti sfornati, come di norma, ma mai nessuno in grado di fare la differenza come i grandi del passato, a parte Neymar.

“O’Ney” insegue i fantasmi di Pelè, Ronaldo, Romario e tutti gli altri. Ma questa volta non sarà da solo. Alisson ed Ederson sono due fra i migliori portieri al mondo. La difesa, in barba agli stereotipi, è particolarmente granitica con centrali del calibro di Thiago Silva e Marquinhos o Militao (convocati anche gli juventini Danilo, Bremer e Alex Sandro). A centrocampo la diga formata da Casemiro e Fred lascerà l’attacco libero di sprigionare tutto il suo talento: Vinicius Jr., Gabriel Jesus, Richarlison, Antony, Raphinha, Rodrygo, Martinelli, Pedro. Al CT Tite l’arduo compito di sceglierne 3 da affiancare a Neymar.

Il tabellone non fa sconti. Girone da non sottovalutare con la talentuosa Serbia, la granitica Svizzera e il Camerun. Passare come primi significherebbe poter escare Portogallo/Uruguay agli ottavi e Spagna/Germania ai quarti. Possibile semifinale per cuori forti contro l’Argentina. In caso di secondo posto, la gradazione dell’Albiceleste sfumerebbe nel ‘bleu’ della Francia per quella che sarebbe una finale anticipata.

Outsider di lusso

Argentina

Ultima chiamata per il Mondiale, Lionel Messi ha un appuntamento con la storia. Il discorso fatto per Neymar vale anche per la ‘Pulce’. Maradona ha vinto un solo Mondiale (Messico 86) sì, ma passando alla storia con ‘la Mano de Dios’ e il ‘Barrilete Cosmico’, due dei gol più iconici della storia del calcio. E Messi? Per ora è a bocca asciutta. L’Argentina si presenta con i soliti problemi strutturali: un attacco tango e fantasia maschera qualche lacuna negli altri reparti.

In porta Martinez (Aston Villa) o Rulli (Villarreal) sono scelte di secondo piano rispetto ai colleghi. Otamendi e Romero sono due centrali rocciosi, Molina e Tagliafico due terzini di spinta. A centrocampo le stelle sono lo juventino Paredes e l’ex Udinese De Paul, con Rodriguez o Fernandez a dare equilibrio. Davanti, insieme a Messi, gli ‘italiani’ Di Maria e Lautaro Martinez (potrebbe rubare la scena), con Dybala pronto a subentrare.

Il tabellone è alquanto benevolo. Nel girone Messico, Polonia e Arabia Saudita sono un’ottima occasione per un po’ di rodaggio. Agli ottavi possibile incrocio con la Danimarca, cliente ostico, ma non insuperabile, così come l’eventuale Olanda nel turno successivo. Semifinale sudamericana contro il Brasile per una finale di Copa America 2.0.

Spagna

In pieno rinnovamento (fuori De Gea, Piquè e Sergio Ramos, per citarne tre…), ben lontana dai riflettori dedicati ai favoriti, la Spagna ha già fatto vedere a Euro2020 di essere una squadra talentuosa e “qualitativamente fastidiosa”. E l’Europeo, chiuso in semifinale ai rigori contro l’Italia, doveva essere solo un torneo ‘di rodaggio’ in vista del Mondiale. La ‘Roja’ gioca a calcio, ha un’identità ben precisa, sa come punire le big con la difesa ballerina (e ce ne sono diverse).

Tanti giovani interessanti: dal portiere Unai Simon al centrale Erica Garcia, passando per la coppia d’oro del centrocampo del Barcellona, Pedri-Gavi. L’attacco lascia forse un po’ a desiderare: il talento di Ferran Torres e Ansu Fati servirà a innescare Morata che in nazionale spesso ci ha messo lo zampino.

Il percorso delle ‘Furie Rosse’ non è dei più semplici. La Germania nel girone (con Giappone e Costa Rica) costringe a spezzare in due il discorso. In caso di primo posto: eventuale ottavo complicato con Belgio o Croazia, quarto di finale con il Brasile e semifinale contro l’Argentina. In caso di secondo posto: possibile lo scontro con Portogallo/Uruguay ai quarti e la Francia in semifinale.

Un gradino sotto

Germania

Storicamente, la Germania non è mai una nazionale in grado di rubare l’occhio per qualità del gioco e talento generale, ma in bacheca vanta ben 4 Mondiali. Dopo il successo del 2014, culmine della rivoluzione del sistema calcio tedesco, la Germania ha posto le basi per aprire un nuovo corso che ha fatto un po’ di fatica a trovare la propria dimensione. Le ultime uscite, fra Mondiale 2018, Euro2020 e Nations League hanno lasciato molto a desiderare.

Neuer e Muller, agli estremi opposti del campo, sono il legame con il passato vincente. Difesa pragmatica con Rudiger e Sule. Kimmich e Goretzka sono un ottimo mix di fisico e qualità a supporto del trio Gnabry-Musiala-Sanè che unisce velocità e tecnica.

Senza Werner, tocca a uno fra Muller e Havertz occupare lo spot di attaccante, ma in entrambi i casi, non sarebbe una sorpresa vederli arretrare il proprio raggio d’azione per legare il gioco e aprire qualche spazio interessante per sguinzagliare uno dei tre dietro la punta. Una menzione di riguardo per il baby Moukoko: potrebbe avere poco spazio, ma è solo questione di tempo, il talento rischia di essere ‘generazionale’.

Il tabellone è lo stesso della Spagna: passare da prima nel girone vorrebbe dire poter incontrare Belgio/Croazia agli ottavi, Brasile e poi Argentina; da seconda Portogallo/Uruguay rappresenterebbero un quarto di finale più ‘semplice’ rispetto al Brasile, ma poi ci sarebbe la Francia…

Inghilterra

Forse la big che rischia di ‘farsi più male’ di tutte. L’Europeo l’ha consacrata come grande sorpresa del torneo, seconda (in tutti i sensi) solo all’Italia che ha silenziato il coro “it’s coming home” sul più bello. Squadra fisica, grintosa, con diversi talenti interessanti e anche qualche perplessità evidenziata dalla retrocessione in Conference League.

Pickford è un buon portiere, qualche perplessità sulla difesa che si preannuncia a 3, fisica e un po’ lenta, con il criticato Maguire (preferito a Tomori, non convocato), Stones e Dier. Alexander-Arnold e Shaw giocheranno a tutta fascia, in mezzo la qualità di Bellingham e Rice. Sterling e uno tra Foden, Mount o Saka agiranno alle spalle dell’‘uragano’ Kane.

Girone abbordabile con USA, Iran e Galles. Sfida interessante con il Senegal agli ottavi, poi subito la Francia ai quarti, possibile capolinea. In caso di impresa, semifinale con Germania/Spagna o Uruguay/Portogallo, clienti non semplicissime, ma dopo aver, eventualmente, superato i Campioni del Mondo in carica… “sky is the limit”.

Condividi