Il Covid appartiene al passato? Per il super scienziato Anthony Fauci, consulente sanitario del presidente Usa Joe Biden, la risposta è “no, è passato solo il momento più acuto della crisi. I vaccini fanno la loro parte, ma i contagi continuano a essere frequenti“. E in futuro è bene essere preparati e aspettarsi eventuali nuove pandemie: “Anche in questo caso la risposta purtroppo è sì: non mi sembra che a livello planetario ci siano atteggiamenti che lasciano sperare in una possibile prevenzione“. E’ l’analisi che l’esperto fa in un’intervista a ‘La Repubblica’. Per Fauci, “che l’uomo impari dall’esperienza è sempre un auspicio. Io penso che la pandemia mostri un elemento di tragedia nei milioni di morti, e un elemento di successo nei progressi della scienza e nella maggiore consapevolezza ed energia con cui si è mosso il mondo medico“. Per quanto riguarda l’elevato tributo di vite pagato dagli Usa al virus Sars-CoV-2, l’esperto osserva che “è anche da tener presente la grande disparità sociale di questo Paese. In alcuni casi i malati avevano patologie tipiche di alcune comunità, come obesità, ipertensione e diabete, non curate adeguatamente. E le strutture alle quali avevano accesso erano inadeguate, non tutti possono permettersi le stesse coperture assicurative“. La gestione della pandemia non è stata la stessa in tutti i Paesi. Per Fauci un esempio virtuoso “è la Nuova Zelanda, agevolato dalla posizione; l’opposto si può dire della Svezia che non ha effettuato un serio lockdown concentrandosi sui più fragili“.
Lo scienziato ripercorre i momenti più duri della pandemia di Covid e ricorda anche i momenti difficili. “Ho lavorato con 7 presidenti – ricorda – e sono stato educato ad avere rispetto per le istituzioni. Ma quando ho sentito Trump dire ‘il Covid scomparirà magicamente in breve tempo’, o ‘lo si debella con la varechina’, ho sentito il dovere di intervenire. C’erano in ballo vite umane e gli Usa hanno avuto più di un milione di morti per la pandemia: sono stato considerato una talpa infiltrata per conto di Pelosi. Ma non mi spavento, sono di Brooklyn“. Fauci non si stupisce della presenza di no-vax, nonostante il dramma di una pandemia mondiale.
“La diffidenza sui vaccini è preesistente al Covid – conclude – ma trattandosi di una pandemia, quest’atteggiamento antiscientifico ha avuto maggiore visibilità e reazioni violente. Politicamente la concentrazione di persone vaccinate coincide con gli stati democratici, mentre quelli che lo hanno rifiutato con i repubblicani, ma attenzione a facili scorciatoie: ho incontrato repubblicani che si sono impegnati in prima linea, e tra i presidenti che ha fatto di più per la sanità c’è stato George W. Bush“.