Nuova tratta ferroviaria Troina-Randazzo: la petizione per rilanciare i borghi siciliani

La nuova ferrovia di 35 km permetterebbe di rilanciare l’economia dell’entroterra siciliano e di alcuni dei più bei borghi d’Italia

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StrettoWeb

E’ stata lanciata una petizione popolare relativamente ad una nuova linea ferroviaria che rilancerebbe l’economia dell’entroterra siciliano e di alcuni dei più bei borghi d’Italia, rimasti isolati, come Maniace, Cesarò, Troina e dopo Gagliano, Cerami, Nicosia, Sperlinga, Gangi, Petralia, Geraci, Castelbuono, Pollina fino a Cefalù. Per firmare la petizione basta CLICCARE QUI.

La nuova ferrovia di 35 km permetterebbe di raggiungere i Parchi di Nebrodi e Madonie da Catania, Riposto e Taormina con la Metro-CT e la Circumetnea, collegandola da Randazzo-Ovest a Troina, tramite Maniace, Cesarò e San Teodoro, e con la seconda tratta anche da Palermo e Messina.

La petizione ha già raccolto 1.659 firme, ma ne sono necessarie molte di più per avere l’attenzione della Regione Sicilia.

Sono tanti i motivi per sostenere questo appello, secondo il primo firmatario, Paolo Graziano:

“Accedere facilmente ed in maniera ecosostenibile da Catania al Parco Naturalistico dei Nebrodi e recuperare, rilanciandola l’economia di tutta l’area dei Comuni Erei a nord della provincia di Enna, ma che da secoli ancora oggi segue il corso della vallata del Simeto verso Catania, ed è correntemente tagliata fuori dal sistema regionale dei trasporti ferroviari”.

“Il Parco Naturalistico dei Nebrodi è uno dei pochi parchi in Sicilia che ha iniziato a dare impulso e sviluppo ai poveri comuni di Troina, Cerami, Gagliano, Nicosia, Sperlinga, Cesarò e San Teodoro, nel campo dell’agricoltura, della pastorizia, dell’assistenza medico-sociale e dell’università mediterranea; ricominciando a creare nuovi posti di lavoro per i giovani del posto”.

“Il percorso della nuova tratta proposta, darebbe sviluppo autoctono a tutta la filiera agroalimentare della zona che è anche un crocevia storico vallate del Simeto dell’Alcantara e della Valdemone, che comprende comuni di ben 4 provincie della Regione Sicilia: Catania, Enna, Messina e Palermo”.

“Il breve tratto di circa 50 km da Troina all’esistente stazione Circumetnea della Zona Artigianale Murazzorotto di Randazzo, già collegherà tutta l’area del Parco dei Nebrodi non solo a Catania, ma anche alla costa ionica presso la Stazione Circumetnea di Riposto ed alla vicina Taormina, tramite le ferrovie della stato. Si prefigura infatti una seconda tratta da Troina a Cefalù, tramite Nicosia, Sperlinga, Gangi, Petralia, Geraci e Castelbuono. Il nuovo TRENO DEI NORMANNI IN SICILIA, unirà le perle turistiche ioniche di Taormina e tirreniche di Cefalù, dando nel contempo ai loro turisti di visitare il PARCO DEI NEBRODI”.

“Tale nuova tratta da Randazzo e Troina passerà attraverso i siti storico-turistici della Ducea di Nelson, presso la nuova Stazione di Maniace, e poi ai laghi collinari presso la nuova stazione dei Borghi di Cesarò e San Teodoro, fino alla stazione presso il Ponte-Castello di Troina, uno dei Borghi più belli d’Italia, che sta iniziando a vivere un nuovo rinascimento sociale, economico e culturale, grazie al recupero del centro storico ed i musei della Prima Capitale Normanna della Sicilia, con il Conte Ruggero, che ivi incontrò il Papa Urbano del 13° secolo.
Seguendo le vallate più belle del versante nord-occidentale dell’Etna, il nuovo “Treno dei Normanni in Sicilia” risolverebbe il secolare problema del collegamento degli abitanti dei suddetti centri (circa 100.000) con l’area Metropolitana di Catania, che oggi hanno solo una vecchia strada provinciale spesso chiusa al traffico per cedimenti dei terreni e scarsa manutenzione. Contemporaneamente eviterebbe il grande flusso di auto private che continuano a congestionare il centro Catanese“.

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