Reggio, sulla pista ciclabile “finalmente qualcuno dice la verità”. E’ un “bene prezioso da tutelare”

StrettoWeb

Pista Ciclabile 01Finalmente qualcuno dice la verità sulla pista ciclabile“: ad affermarlo è un appassionato ciclista reggino, Giuseppe, che con una lettera inviata a StrettoWeb ha voluto inviarci alcune considerazioni sulla pista ciclabile che si appresta a vivere la sua prima estate dopo i lavori di realizzazione che non sono ancora completati.
L’opera infatti non è stata inaugurata perché i lavori sono in corso per il completamento lato Sud, e per la realizzazione dei punti per il noleggio delle bici, le zone di sosta con rastrelliere e pensiline porta biciclette e le  fontanelle per l’acqua potabile a servizio degli utenti della pista ciclabile. Le autorità competenti taglieranno il nastro della pista ciclabile, comunque già utilizzata da migliaia di persone ogni giorno, non appena i lavori saranno completati.
Pista Ciclabile 02Con il vostro articolo di ieri – ci scrive Giuseppefinalmente, e per la prima volta, qualcuno dice la verità sulla pista ciclabile e mi vorrei complimentare con Massimo Rossi per le riflessioni e le foto che vi ha inviato. Sono un ingegnere, conosco bene il settore delle piste ciclabili e da mesi mi spendo per spiegare che quella di Reggio, così com’è fatta e progettata, è assolutamente normale, una pista ciclabile come tantissime altre in Italia e in Europa, rispettosa delle più recenti normative e indicazioni comunitarie per il settore. Sono un affezionato lettore del vostro giornale, ma purtroppo anche StrettoWeb negli ultimi mesi è scivolato nell’errore di denigrare questa pista ciclabile travolto dall’onda di critiche piovute da tutti i lati. Reggio Calabria, purtroppo, non è pronta ad accogliere con l’entusiasmo che dovrebbe, un elemento di sviluppo, progresso e civiltà. In questa città molti sono abituati ad utilizzare l’automobile anche per andare al tabacchino a 100 metri da casa, non capiscono l’utilità di una pista ciclabile, dicono che sono soldi buttati al vento. Innanzitutto si tratta di fondi del POR, cioè fondi comunitari, il Comune di Reggio Calabria o altri enti locali non hanno speso un centesimo. Sentiamo spesso e volentieri lamentele del fatto che nelle nostre Regioni meridionali non vengono spesi i soldi della comunità europea, invece questo della pista ciclabile è un buon esempio di come si possono utilizzare. Un progetto a costo zero per la città. E’ costato un milione e 700.000 euro di fondi europei, quindi comunque una piccola cifra. Questi soldi senza la pista ciclabile sarebbero tornati indietro”.

fig II-14“Poi sul merito del progetto – prosegue Giuseppe – in tanti lamentano le criticità della zona sud, tra il Calopinace e via Padova. Ho letto e sentito di tutto e di più. Dicono che c’è l’attraversamento in mezzo alla strada e che è pericoloso, dicono che è sul marciapiede accanto ai negozi ed è pericoloso. In realtà ogni strada, autostrada, ferrovia, ponte, viadotto, traforo, galleria ecc. ecc. può essere considerato pericoloso, ma è normale che una pista ciclabile attraversi la strada come accade al Calopinace, succede in ogni città d’Italia e d’Europa, altrimenti come si fa ad andare da un lato all’altro della strada? Le piste ciclabili sono regolamentate in modo molto preciso dalle norme imposte dal codice della strada. Le automobili devono fermarsi quando c’è un attraversamento ciclabile esattamente come devono fermarsi quando ci sono le strisce pedonali. Ma anche le strisce pedonali sono pericolose? Quindi non le facciamo? Non attraversiamo la strada a piedi? E per le bici non vale forse la stessa cosa? Se non ci fosse la pista ciclabile con l’attraversamento ciclabile segnalato in rosso e regolamentato dalle leggi, i ciclisti come attraverserebbero la strada? Non sarebbe forse ancor più pericoloso? Ho percorso in bici decine di piste ciclabili in Italia e in Europa, da Roma a Firenze, da Torino a Milano, da Parigi a Berlino fino a Londra e Stoccolma. Ovunque ci sono attraversamenti pedonali identici o forse anche più pericolosi di quello del Calopinace. Poi per quanto riguarda il viale Calabria, dove la pista ciclabile è sul marciapiede, è stata una precisa scelta progettuale per non ridurre la carreggiata stradale del viale Calabria, già di per sè molto trafficato. Quella del viale Calabria, infatti, non è giusto chiamarla proprio “pista ciclabile”, in realtà ufficialmente è una pista “ciclo-pedonale” in cui è previsto il transito sia dei pedoni che dei ciclisti. Ciclisti che, nella pista ciclabile, non è certo previsto che vadano a 30km/h quindi il rischio per chi entra ed esce dai negozi è tale e quale a quello del marciapiede per pedoni. Se un pedone esce da un negozio e si scontra con un pedone? Non è forse tanto pericoloso quanto un ipotetico scontro con una bicicletta che viaggia a passo d’uomo? Uso ogni giorno la pista ciclabile di Reggio, proprio dalla zona del viale Calabria fino al centro dove mi reco da anni in bici per lavoro. Lo facevo anche prima quando la pista ciclabile non c’era. Era una giungla e rischiavo la vita. Adesso è finalmente tutto più tranquillo. Reggio scalerà diverse posizioni nelle classifiche sulla qualità della vita, in cui era in fondo proprio perché una delle poche città d’Italia ancora non dotata di pista ciclabile. E’ un bene prezioso da tutelare che migliora la nostra qualità della vita. Siamo abituati a criticare sempre tutto e denigrare il lavoro altrui, offendendo anche le competenze e le professionalità che si spendono per il bene della città. Hanno fatto il Lungomare e ricordo bene come a fine anni ’90 tutti lo criticavano e dicevano che era brutto e che bisognava farlo diversamente (tutti esperti architetti erano diventati!), poi hanno fatto il Tapis Roulant e dicevano che non avrebbe funzionato un solo giorno anzi che non l’avrebbero mai neanche inaugurato (erano ancora una volta tutti esperti tecnici del settore), invece funziona benissimo da 5 lunghi anni ed è un motivo di vanto per la città, per giunta smentendo gli scettici. Adesso sono diventati tutti esperti di piste ciclabili, “ma quando mai s’è vista una pista ciclabile così” dice chi in vita sua non aveva mai visto una pista ciclabile. Un altro problema degli esperti reggitani è che la pista ciclabile, in alcuni tratti, ha ridotto la carreggiata per le automobili o che addirittura ostacola il transito dei Tir. Piuttosto perché non ci chiediamo come mai i Tir possano transitare liberamente nel centro storico? Anche loro sono regolamentati da norme precise. Nel centro storico di una città ci sta una pista ciclabile, non si possono accettare i Tir. Qui piuttosto che tutelare la pista ciclabile, si difendono i Tir: una città al contrario! Sulla carreggiata automobilistica ristretta … beh anche sul Corso Garibaldi è stata fatta l’isola pedonale, ovviamente isole pedonali e ciclabili disegnano una città più salutare, a misura d’uomo, perché anziché lamentarsi di avere meno spazi per fare auto-scontri e capitomboli con le macchine (come StrettoWeb ci testimonia quasi ogni giorno), i reggini non iniziano ad utilizzare le biciclette? Sanno quanto fa bene alla salute?

pista_ciclabileautoIl problema principale di questa pista ciclabile – conclude Giuseppe nella sua lunga lettera – è l’inciviltà dei reggini che la scambiano per un parcheggio lasciando le auto al suo interno, che ci buttano la spazzatura, che spostano senza motivo i blocchi di cemento con chissà quale mezzo perché a braccia neanche mister muscolo ci potrebbe mai riuscire, e lo fanno così, senza motivo, tanto per divertirsi da vandali quali sono. Poi a Botteghelle si mettono anche le bancarelle del Mercato ad ostruirla. Il problema principale è che mancano i controlli, i vigili dovrebbero fare il loro lavoro e imporre regole ben precise. La pista ciclabile è un bene prezioso da tutelare. La città dovrebbe andarne orgogliosa. Invece qui siamo abituati soltanto a criticare, tirandoci addosso la zappa sui piedi. Perché Reggio è di ognuno di noi, e dovremmo amarla apprezzando le migliorie e concentrarci sui problemi che davvero ne frenano la crescita e lo sviluppo. E su questo ci sarebbe molto da dire. Altro che pista ciclabile… ma per adesso la finisco qui anzi già penso di essere stato troppo prolisso. Un saluto a tutta la Redazione e complimenti per il vostro lavoro di real news, siete unici. Saluti, Giuseppe“.

A CORREDO DELLA LETTERA ECCO IL PROGETTO ESECUTIVO DELLA PISTA CICLABILE DI REGGIO CALABRIA:

Da una analisi sociale ed economica della realtà della città di Reggio Calabria per la quale si vanta la vocazione turistica non si può non prescindere dal disporre di un sistema di mobilità in cui gli spostamenti a piedi ed in bicicletta non siano gli elementi principe. Pertanto è necessario che la bicicletta quale mezzo di trasporto urbano e turistico inizi ad acquistare piena dignità attraverso la programmazione prima e la progettazione e la realizzazione, dopo, di interventi di qualità a livello infrastrutturale che permettano di disporre di sistemi di viabilità integrati.

Il presente intervento è volto ad attuare provvedimenti a sostegno dell’offerta e della domanda di sistemi di trasporto integrati e come tale in grado di garantire gli spostamenti di persone e merci e, al tempo stesso, di ridurre notevolmente le emissioni inquinanti (gas serra), i rumori, i consumi energetici e i costi sociali ed economici.

Gli spostamenti a piedi e in bicicletta specie nelle aree urbane, il trasporto pubblico e collettivo e loro forme di intermodalità hanno un ruolo fondamentale. I ciclomotori sono spesso rumorosi ed inquinanti, le auto sono spesso usate da un unico viaggiatore, i mezzi elettrici sembrano migliorativi perché non inquinano, ma richiedono comunque energia elettrica molto spesso prodotta in altri luoghi da fonti fossili. Ovviamente non è possibile rivoluzionare il nostro modo di vivere e di pensare in breve tempo: l’importante è innanzitutto avere la consapevolezza che l’attuale sistema di trasporto basato sulla motorizzazione privata è insostenibile per la salute, l’ambiente e la qualità della vita, e che ci sono ormai anche in Italia – oltre che in Europa – realtà che hanno sviluppato buone pratiche di mobilità sostenibile, da cui trarre insegnamento.

Nella città le principali situazioni dannose per la salute generate dal sistema di mobilità sono rappresentate da:

  • incidenti stradali: il 45% dei morti ed il 75% degli incidenti accadono in ambito urbano;
  • malattie dell’apparato respiratorio generale dalle polveri sottili;
  • situazioni di stress e solitudine nelle quali vivono anziani e bambini che non hanno autonomia di movimento per la paura del traffico;
  • sedentarietà di bambini, anziani e anche adulti che nella loro giornata percorrono a piedi ormai solo pochi passi e salgono le scale sempre con l’ascensore.

AREA D’INTERVENTO

L’intervento in oggetto in fase di progetto definitivo prevedeva la realizzazione di un percorso ciclabile che collegava il centro della città di Reggio Calabria con la località San Leo di Pellaro alla periferia sud, lungo un tracciato della lunghezza di circa 11Km. Il percorso aveva come punti terminali il Lido sulla via Marina di Reggio Calabria, il centro commerciale Porto Bolaro in località San Leo di Pellaro e come stazione intermedia quella degli autobus a largo Botteghelle di Reggio Calabria.

In fase di progettazione esecutiva tenuto conto dell’importo del finanziamento si è stralciato un I lotto funzionale il cui percorso di progetto prevede: un primo tratto compreso tra la stazione Lido e il torrente Calopinace che si snoda lungo la fascia costiera per poi innestarsi lungo la viabilità del tessuto urbano esistente della città nel tratto compreso tra la foce del torrente Calopinace (via Barlaam, via sott’argine del Calopinace), il Largo Botteghelle sul viale Calabria continuando lungo la via Padova fino alla Capannina e poi innestarsi sulla costruenda litoranea sud che si sviluppa lungo la costa per ricongiungersi alla foce del torrente Calopinace.

Tale percorso si articola in tre tratti principali – tratti urbani ed extraurbani – e numerosi sottotratti aventi differenti caratteristiche tipologiche e tecniche, come verrà specificamente espletato nel seguito.

TRATTO LIDO – TORRENTE CALOPINACE

Il tratto compreso tra la stazione Lido di Reggio Calabria e la foce del Torrente Calopinace si sviluppa lungo la esistente via Marina. Su tale percorso possono essere individuati due sottotratti, il primo compreso tra la stazione Lido ed il tempietto, già esistente, e il secondo compreso tra il tempietto e l’incrocio con la via Barlaam sul quale è in corso un intervento di riqualificazione.

Sul primo tratto compreso tra la stazione lido ed il tempietto è già esistente un percorso ciclo pedonale in cui la pista ciclabile in sede riservata è delimitata con apposita segnaletica orizzontale costituita da pavimento in blocchetti di porfido di colore rosso e cordonale in pietra di Lazzaro di colore bianco e da apposita segnaletica verticale.

Sul secondo tratto è in corso di realizzazione un intervento di riqualificazione che prevede la costruzione di una strada di collegamento con la via Barlaam il cui ultimo tratto è in golena sulla destra idraulica del torrente Calopinace.

Le caratteristiche geometriche di tale tratto di strada sono tali da consentire l’inserimento della pista ciclabile in sede riservata sulla carreggiata stradale. In particolare si realizzerà una pista a doppio senso contigua con elemento di separazione costituito da un cordolo spartitraffico di delimitazione longitudinale. Su tale tratto la larghezza della pista sarà di 2,50 m e cordolo di 0,50 m.

TRATTO TORRENTE CALOPINACE – LARGO BOTTEGHELLE

Il tratto dell’itinerario ciclabile compreso tra la via Barlaam e il Largo Botteghelle, stazione autobus, si sviluppa lungo la viabilità cittadina esistente. Il sottotratto compreso tra l’incrocio con la via Barlaam e l’incrocio col viale Calabria si svilupperà sulla carreggiata della via S. Pietro con la pista ciclabile in sede propria a doppio senso di marcia e separata fisicamente da quella relativa ai veicoli a motore attraverso idonei spartitraffico longitudinali. Le caratteristiche geometriche della pista ciclabile saranno di 2,50 m e separata dalla parte destinata a veicoli a motore con cordolo spartitraffico di cm. 50 La pavimentazione sarà realizzata con tappetino di usura di colore rosso.

Sul viale Calabria dopo attenta valutazione delle possibili ipotesi progettuali si è deciso di realizzare la pista ciclabile sui marciapiedi esistenti ad unico senso di marcia fatta eccezione per singoli e specifici tratti in cui le dimensioni trasversali dei marciapiedi non lo consentono procedendo alla spostamento della medesima pista sulle complanari separandola dalla viabilità carrabile con cordolo spartitraffico longitudinale e con conseguente eliminazione dei relativi posti auto. La pista ciclabile avrà larghezza netta di 1,50 m e dove necessario sarà delimitata con cordolo spartitraffico di 50 cm. Salvo i tratti in deroga ai sensi dell’art. 7 commi 1 e 2 del D.M. LL.PP. 30/11/1999 n.557. La pavimentazione sarà realizzata con pietrine di cemento e tappetino di usura di colore rosso.

Particolare attenzione è stata posta alla progettazione degli attraversamenti a raso presenti sul viale Calabria che sono del tipo a raso regolamentati con semafori nei quali interferiscono veicoli a motore, traffico pedonale e ciclistico (vedi elaborati grafici).

ARREDO URBANO

In corrispondenza della stazione Lido e a Porto Bolaro verranno realizzati dei punti per il noleggio delle bici mentre a alla stazione degli autobus di Largo Botteghelle delle zone di sosta con rastrelliere e pensiline porta biciclette. Ogni 5 km lungo il percorso verranno realizzate delle fontanelle per l’acqua potabile a servizio degli utenti della pista ciclabile.

TRATTO VIALE CALABRIA – CAPANNINA

Il tratto compreso tra la via Padova e la Capannina si svilupperà sulla carreggiata esistente con la pista ciclabile in sede propria a doppio senso di marcia e separata fisicamente da quella relativa ai veicoli a motore attraverso idonei spartitraffico longitudinali. Le caratteristiche geometriche della pista ciclabile saranno di 2,50 m e separata dalla parte destinata a veicoli a motore con cordolo spartitraffico di cm. 50 salvo le predette deroghe in tratti specifici. La pavimentazione sarà realizzata con pietrine di cemento e tappetino di usura di colore rosso. L’intervento prevede la riduzione dei marciapiedi per l’adeguamento delle caratteristiche geometriche della sede stradale.

TRATTO CAPANNINA – FOCE CALOPINACE

Questo tratto che realizza un anello si svilupperà su una arteria che l’Amministrazione Comunale ha in fase di esecuzione sulla litoranea. La pista ciclabile sarà realizzata sulla carreggiata della viabilità esistente in sede propria a doppio senso di marcia e separata fisicamente da quella relativa ai veicoli a motore attraverso idonei spartitraffico longitudinali. Le caratteristiche geometriche della pista ciclabile saranno di 2,50 m e separata dalla parte destinata a veicoli a motore con cordolo spartitraffico di cm. 50 La pavimentazione sarà realizzata con tappetino di usura di colore rosso.

TRATTO CAPANNINA – SAN LEO ( stralciato dal progetto esecutivo)

Il tratto compreso tra la Capannina e San Leo previsto in fase di progetto definitivo, stralciato in fase di esecutivo per mancanza di fondi, si svilupperà su una arteria che l’Amministrazione Comunale ha in fase di esecuzione ed in parte sulla esistente via Nazionale. Si tratta di una direttrice litoranea di determinate caratteristiche tecnico- dimensionali e di notevole importanza in quanto consente il collegamento diretto tra il centro città ed la periferia sud della città sviluppandosi lungo una strada panoramica costiera.

La strada esistente via Nazionale dovrà essere adeguata per poter inserire la pista ciclabili si tratta di una arteria interessata da traffico veicolare, pedonale e ciclistico con incroci a raso.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Legge 366/98 “ Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica”.

Decreto Ministeriale 30 Novembre 1999 n 557 “ Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili”.

Decreto Ministeriale 5 Novembre 2001 “ Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”.

Decreto Ministeriale 22 aprile 2004, n.67/S “ Modifica del decreto 5 novembre 2001, n.6792, recante “ Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”.

Decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285 “ Nuovo codice della strada”.

Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 “ Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada” e ss.mm.ii

Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 “ Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE” e ss.mm.ìì..

Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 “ Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109” , e ss.mmii.

CARATTERISTICHE TECNICHE DELL’INTERVENTO

Gli itinerari ciclabili in progetto si sviluppano per il 90% del percorso su una viabilità esistente o comunque in fase di realizzazione da parte dell’amministrazione Comunale. Tenuto conto che si opera su diverse tipologie di strade con differenti caratteristiche plano – altimetriche, geometrie della sezione trasversale, caratteristiche delle intersezioni stradali, l’intervento è svolto a riqualificare e adeguare lo spazio stradale esistente considerando e prevedendo soluzioni tecniche per consentire l’inserimento della pista ciclabile nel rispetto della normativa vigente in materia e per favorire la sicurezza della mobilità ciclistica nei punti di maggior conflitto con i pedoni e i veicoli a motore. Particolare attenzione è stata rivolta agli attraversamenti in aree di intersezione ad uso promiscuo con i veicoli a motore ed i pedoni.

La progettazione definitiva ha:

individuato le varie tipologie di strade che sono interessate dall’intervento di adeguamento e riqualificazione.
stabilito per ciascuna tipologia stradale le caratteristiche tecniche in termini di pendenze e di sezione trasversale;
stabilito della tipologia di pista ciclabile da adottare in relazione alla tipologia stradale interessata dall’intervento:
ha identificato tutti gli attraversamenti delle carreggiate stradali con la piste ciclabili;
classificazione delle varie tipologie di attraversamento;
progettazione degli attraversamenti per tipologia;
progettazione della segnaletica stradale;
individuato e stabilito l’arredo delle aree di sosta e delle aree di noleggio delle biciclette.
in sede propria, ad unico o doppio senso di marcia.
su corsia riservata a senso unico o doppio senso di marcia;
larghezza della corsia ciclabile e degli spartitraffico;
scelta della pavimentazione della superficie ciclabile;
Il progetto esecutivo dovrà contenere gli elaborati grafici della progettazione di dettaglio delle intersezioni e delle aree di sosta.

I PROGETTISTI

(Ing. G. Festa) (Geom. N. Campolo)

(Arch. A. Cappuccio) (Geom. P. Alati)

(Geom. P. Vazzana) (Geom. Cordiano)

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