Reggina, la lunga lettera aperta di un supporter amaranto: “il tifoso ha la memoria corta”

Il tifoso della Reggina Marco C. Foti ha scritto alla redazione di StrettoWeb indirizzando il suo pensiero ai supporters amaranto dopo l'avvio negativo nel girone di ritorno della squadra di Inzaghi

StrettoWeb

Un tifoso della RegginaMarco C. Foti, ha scritto alla redazione di StrettoWeb indirizzando a tutta la città una lettera aperta. Ripercorre i momenti vissuti dalla scorsa Primavera, il rischio fallimento, l’arrivo di Saladini e poi di Inzaghi, l’esaltante girone d’andata e il negativo avvio nel ritorno. Lo fa con una frase chiave, che identifica il suo pensiero: “il tifoso ha la memoria corta”. Di seguito pubblichiamo integralmente la missiva.

“Tenere la barra dritta. Il tifoso ha la memoria corta. Tra Aprile e Maggio dell’anno scorso si consumava inesorabilmente l’agonia di una squadra che sul campo aveva meritato la salvezza, con un cambio di passo significativo avuto dallo sprint di mister Stellone. Lo stesso periodo si è caratterizzato dagli innumerevoli scenari ipotizzati a conclusione del campionato 2021-22: penalizzazione, cancellazione, fallimento, vendita del club, offerte da oltre Oceano e così via. Il tifoso ricorda il lavoro dell’allora ed attuale Direttore Sportivo, un lavoro costante, sottotraccia, silenzioso, a tratti anche disturbante ed inquietante per l’assenza di informazioni da rendere pubbliche. Un lavoro che lo ha visto anche partecipe ad un evento organizzato dai tifosi della Curva Sud, mai domi ad abbandonarsi a conclusioni scellerate o deleterie per il calcio reggino.

Il tifoso ha la memoria corta, allorquando le tante (si dice) trattative non prendevano la giusta direzione, il volo per raggiungere il closing delle operazioni di vendita-acquisto. Tanta attesa ma con un orizzonte dipinto a tinte fosche, quasi tetre. A fine maggio si apprende la notizia dell’approvazione del bilancio intermedio, necessario e funzionale all’iscrizione al campionato di Serie B 2022-23. A metà giugno dell’anno scorso, le tante voci di corridoio si concretizzano. Un imprenditore calabrese, di Lamezia Terme, salva il club amaranto, a un passo dal baratro dopo i problemi giudiziari e ne acquisisce la proprietà, con oneri ed onori. Le sue prime parole restano indelebili per un tifoso che già vedeva la sua squadra a riprendere il calcio giocato dalle serie minori (di casi ve ne sono a iosa): “Stiamo già lavorando per l’iscrizione in Serie B viste le scadenze importanti. La Reggina è un patrimonio della Calabria e dobbiamo tutelarla. Reggio deve tornare a far sognare tutto il Paese. Essere il condottiero di questa squadra è una grande emozione. Questo club merita un CdA importante che sia garanzia di legalità, abbiamo competenza e passione sportiva. Da qui voglio far ripartire la Reggina”.

Il tifoso ha la memoria corta. Dal baratro all’iscrizione del nuovo campionato di Serie B, casualmente quest’anno denominato Serie A2 per la caratura delle squadre partecipanti. Un onore parteciparvi così come una opportunità. Si, proprio così. Oggi possiamo dire che questo campionato fornisce una grande opportunità per la Reggina. Per diversi motivi. Il tifoso ha la memoria corta allorquando all’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria atterra, in compagnia del proprietario della Reggina, un campione del mondo, che mai e poi mai il tifoso reggino avrebbe minimamente immaginato di vedere in città. Un calciatore prima ed un tecnico dopo di caratura internazionale, quel Pippo Inzaghi che ha calcato innumerevoli terreni di gioco in giro per il mondo e vinto trofei ambitissimi. Una vera chicca per tutta la città e la tifoseria.

Inizia il percorso di costruzione della squadra, in netto ritardo rispetto al resto delle compagini che militano in Serie B. Siamo a metà luglio del 2022. La squadra viene rivoluzionata nelle linee importanti mentre conferma i ruoli di seniority. Una squadra caratterizzata da fuori classe, giovani promesse e calciatori di esperienza nella cadetteria, e non solo. L’inizio della stagione è stravolgente, ogni altra qualsiasi aspettativa in virtù del ritardo maturato ai nastri di partenza. Un furore, accompagnato dai tifosi che seguono la squadra in lungo ed in largo lungo lo Stivale. Un successo continuo per risultati, impegno, immagine. Una Reggina nelle prime pagine di tutte le testate, nazionali e locali. A tratti anche prima in classifica e per molte settimane in seconda posizione, chiude il girone di andata con 36 punti in seconda posizione. Un risultato di tutto rispetto se si considera la storia della Reggina in questo campionato.

Il tifoso ha la memoria corta. L’inizio del girone di ritorno non è dei migliori. Con la sconfitta di sabato a Cittadella, la Reggina matura la quinta sconfitta, cinque partite perse come in tutto il girone d’andata. Si leggono da più parti commenti di una squadra in crisi, che perde in malo modo contro una squadra inferiore per caratteristiche e qualità complessive, una squadra che deve riprendere la marcia avviata ad inizio stagione. Ancora di più, il tifoso ha la memoria corta. Oggi non è possibile, a mio avviso (questo il mio pensiero, ovviamente), non ricordare da dove sia iniziata l’avventura di questa Reggina. Una squadra costruita tra metà luglio e fine agosto, come già anticipato, il cui valore della rosa, secondo i dati di Transfer Market, occupa la 12ma posizione nella classifica delle squadre di Serie B nel campionato 2022-23, con un impegno di 21,7 milioni di Euro. Molto dietro vere e proprie fortezze del panorama calcistico nazionale.

Eppure la Reggina è nelle prime posizioni, gioca un calcio brillante, esprime un volume di gioco sempre improntato alla conduzione e possesso della palla. La vera Reggina è quella vista nel primo tempo contro il Cittadella. Vi è poco da dire, ma non vorrei addentrarmi in valutazioni che non mi competono. Questa mia epistola vuole però sottolineare un aspetto a cui, da reggino ed amante della propria terra, tengo molto. La Reggina è un patrimonio della città; i calciatori, gli allenatori, le proprietà sono gli strumenti che permettono di raggiungere determinati risultati. Quelli che ad oggi questa Reggina ha pienamente raggiunto. Per questo motivo ritengo che si debba fare quadrato intorno alla squadra, tenere la barra dritta e sostenere una società che ha permesso a tutta la città di mantenere il titolo in un campionato di Serie B tra i più affascinanti assistiti negli ultimi anni”.

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