Reggio Calabria: reddito di cittadinanza senza diritto, 120 denunce a Ortì | DETTAGLI

I carabinieri hanno denunciato 120 persone a Ortì per truffa aggravata per indebita percezione del reddito di cittadinanza

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A Ortì, i carabinieri della locale Stazione e del Nucleo Ispettorato di Reggio Calabria, hanno denunciato 120 persone per truffa aggravata per indebita percezione del reddito di cittadinanza a seguito di false dichiarazioni o omissioni riscontrate. Nello specifico, le indagini poste in essere dai militari dell’Arma, hanno permesso, attraverso un’attenta attività di analisi documentale in relazione alle innumerevoli istanze presentate, in riscontro anche a un esame incrociato tra le verifiche esperite sul territorio e gli accertamenti info- investigativi, di verificare numerose irregolarità da parte dei soggetti denunciati, durante il periodo compreso tra marzo 2019 e febbraio 2021 nelle procedure di attestazione e l’assenza dei requisiti previsti.

Le difformità riscontrate, hanno impedito l’elargizione dei sussidi a soggetti non aventi diritto, per un importo complessivo di oltre 1.300.000 euro.

Gli esiti dell’attività investigativa sono stati segnalati alla Autorità Giudiziaria e all’Inps ai fini dell’interruzione dell’elargizione del sussidio nei riguardi dei soggetti interessati ed il recupero delle somme indebitamente percepite.

Un’attenzione particolare rivolta a riscontrare le discrasie in ordine all’indebita richiesta del beneficio, che ancora una volta ha riaffermato la necessità dell’incessante azione di controllo da parte delle Istituzioni sulla percezione di sussidi pubblici, soprattutto a favore di quella parte della popolazione più debole e realmente bisognevole di aiuti, che inevitabilmente subisce consequenziali derive e compromessi di natura illecita.

Non si arresta qui, l’attività di verifica e controllo posta in essere dall’Arma, in ordine all’assunzione di condotte scorrette volte a richiedere erogazioni di sussidi economici non spettanti, in mancanza dei requisiti previsti dalla normativa vigente.
Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari rimangono salve le successive valutazioni in sede processuale.

I soggetti deferiti all’Autorità Giudiziaria sono residenti in tutto il capoluogo.

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