Ricoverato Matteo Messina Denaro: blindato l’ospedale dell’Aquila

Con un spiegamento immane di forze dell'ordine e diverse misure di sicurezza, Matteo Messina Denaro è stato trasferito all'ospedale dell'Aquila

StrettoWeb

Il boss di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro, detenuto in regime di 41 bis nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila, è stato ricoverato ieri per la prima volta nell’ospedale San Salvatore. Il mafioso deve essere sottoposto ad esami clinici legati alle cure del tumore al colon dal quale è affetto. Dalle 9 alle 16, con un spiegamento di forze dell’ordine immane e diverse misure di sicurezza, è stato trasferito nel nosocomio per sottoporsi ad una tac e un ecocardiogramma nel piccolo ospedale prefabbricato denominato G8, realizzato dopo il terremoto del 2009 in occasione del summit mondiale che ha portato nel capoluogo abruzzese i leader mondiali.

Gli esami si sono resi necessari per Messina Denaro, al fine di verificare lo stato della malattia e se la terapia sta funzionando. Secondo quanto si è appreso, il 60enne è apparso in buone condizioni di salute. Lo spazio sanitario in cui si sono svolti gli accertamenti è stato transennato con il nastro rosso e bianco utilizzato solitamente dall’Autorità giudiziaria. Decine di agenti e militari delle forze dell’ordine hanno presidiato la zona e controllato gli utenti che accedevano all’area del G8. Presenti sul posto anche agenti del Gruppo operativo mobile (Gom), incappucciati. Si tratta di componenti del corpo della polizia penitenziaria che dal 17 gennaio scorso, il giorno dopo l’arresto a Palermo, hanno in carico l’ex super ricercato più eccellente d’Italia.

Le cure del boss mafioso sono state portate a termine, fino ad ora, in un ambulatorio creato ad hoc di fronte alla cella di Matteo Messina Denaro, nel cercare di massima sicurezza. Qui è stato sottoposto a tre sedute di chemioterapia, l’ultima il 6 febbraio, per curare il tumore al colon sotto la responsabilità degli oncologi del San Salvatore diretti dal primario, il prof. Luciano Mutti. Nell’ambulatorio non sono state allestite tac ed altre apparecchiature mediche quindi il boss, per gli esami strumentali, dovrà essere trasferito ogni volta all’ospedale San Salvatore.

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