Quando il volo Catania-Reggio Calabria c’era davvero: 10 minuti di volo con sole 15 mila lire

Negli anni '70 gli aerei di ATI - Aero Trasporti Italiani collegavano Catania e Reggio Calabria, ma anche tutte le altre principali città aeroportuali del Sud. Oggi, dopo oltre 50 anni, siamo molto indietro...

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Il riposizionamento dell’ITA Airways che venerdì scorso è stato dirottato per maltempo da Reggio Calabria a Catania ha alimentato molta curiosità per la rotta insolita e “bizzarra” dalla città etnea alle rive dello Stretto di Messina. Tante le reazioni all’avvenimento, certamente particolare. Tra le più curiose, quelle dei più nostalgici che hanno ricordato quando il volo Catania-Reggio Calabria c’era davvero, e ad operarlo era ATI – Aero Trasporti Italiani, la compagnia aerea fondata nel 1963 per intensificare i collegamenti con l’Italia meridionale e poi inglobata in Alitalia nel 1994.

Particolarmente interessanti gli estratti dell’opuscolo informativo dell’orario estivo 1971, quando per volare tra Catania e Reggio Calabria bastava un biglietto di 15 mila lire (che rivalutati ad oggi sono pari a circa 56 euro), per un tempo di volo di appena dieci minuti.  Un’opzione che oggi, dopo oltre 50 anni, è considerata un sogno per il collegamento tra due città così importanti e geograficamente vicine, ma clamorosamente lontane nei collegamenti (oltre 2 ore in auto e oltre 4 ore in treno).

voli alitalia

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Erano altri tempi per il trasporto aereo: sull’onda dell’entusiasmo dello sviluppo dei trasporti e delle tecnologie, l’Italia viveva il boom economico post guerre mondiali con enorme euforia. Il trasporto aereo era l’innovazione più rivoluzionaria per come riusciva ad avvicinare i territori e le città, quanto mai sarebbe stato possibile neanche immaginare fino ad appena dieci o quindici anni prima. Senza alcun tipo di norme di sicurezza che oggi determinano pesanti limitazioni, si saliva sugli aerei come oggi si fa su bus e treni: i viaggiatori arrivavano negli aeroporti ed entravano in pista liberamente con gli accompagnatori, che portavano i bagagli e li salutavano fino alla scaletta di imbarco. I voli di ATI – Aero Trasporti Italiani, erano inoltre pensati proprio per collegare anche città a brevissima distanza, e consentivano di avvicinare enormemente le città del Sud al resto d’Italia e anche tra loro (si poteva andare anche da Reggio Calabria a Napoli e viceversa, o da Reggio Calabria a Palermo e Cagliari nella tratta tramite Catania, con scali che non erano come quelli di oggi (nuovi voli con tanto di check in), ma semplici soste come se fossero le fermate intermedie di un bus o di un treno. Una soluzione che garantiva la continuità territoriale in tutto il Paese, persino con le isole minori (Lampedusa e Pantelleria) e con la vicina Albania.

I voli erano effettuati su mezzi avveniristici per l’epoca, al punto che venivano elogiati per essere dotati di “impianto di pressurizzazione, aria condizionata, radar meteorologico e di apparecchiature per il volo strumentale“, tutti elementi che oggi consideriamo scontate banalità.

voli alitalia

Eppure, a fronte di un’evoluzione tecnologica spaventosamente superiore, oggi le misure di sicurezza e le scelte di politiche economiche e ambientali hanno determinato un enorme passo indietro nei collegamenti aerei esistenti, che sono eccezionalmente ridotti rispetto a mezzo secolo fa. Il traffico passeggeri si sta sempre più spostando sui treni, considerati più eco sostenibili ed efficaci per collegare i centri urbani con l’alta velocità ferroviaria rispetto alle sempre più stringenti misure di sicurezza che, prolungando enormemente i tempi di imbarco e sbarco, vanificano il vantaggio dei tempi dato dall’aereo complice la posizione degli aeroporti che si trovano fuori (in alcuni casi di molto) dai centri urbani. Così il traffico ferroviario è diventato per molte tratte più che competitivo, persino vantaggioso, rispetto a quello aereo.

A questo punto, però, è obbligatoria un’ulteriore riflessione: quali sono oggi, nel 2023, le tratte italiane servite dall’alta velocità ferroviaria? Come possiamo vedere dalle mappe sotto, siamo straordinariamente arretrati rispetto a quanto non fossero i collegamenti aerei di oltre 50 anni fa, in modo particolare per il Sud che è completamente tagliato fuori dalla rete ferroviaria veloce, anche e soprattutto per l’assenza del Ponte sullo Stretto senza cui è impossibile collegare la Sicilia al resto del Paese via terra.

aerei 1970 treni alta velocità 2023

Soltanto con la realizzazione del Ponte sullo Stretto, infatti, si potrà colmare questo gap e collegare anche Palermo e Catania al resto del Paese con l’alta velocità ferroviaria, ripristinando semplicemente ciò che con i trasporti aerei era la normalità persino più di cinquanta anni fa.

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