Mistero armi russe: “stanno esaurendo” ma le invia all’Iran. Navi USA controllano il Mediterraneo

La Russia invia armi all'Iran mentre le sue scorte si stanno esaurendo, e intanto gli USA inviano navi nel Mediterraneo: cosa sta accadendo?

StrettoWeb

Secondo il segretario del Consiglio di Sicurezza ucraino, Alexei Danilov, citato da Ukrainska Pravda, la Russia starebbe esaurendo le scorte di armi. Nonostante, dunque, i russi abbiano accumulato armi per decenni e le abbiano preparate in vista della guerra, queste sarebbero quasi esaurite. “I calcoli prevedevano una guerra lampo, non un ‘utilizzo lampo’. L’economia corrotta non è in grado di fornire una copertura, l’assistenza esterna alla Russia terrorista è una questione di fondamentale importanza” ha concluso Danilov.

Il che risulta ambiguo, considerando che l’Iran ha annunciato di aver concluso un accordo per l’acquisto dei caccia Sukhoi Su-35 proprio dalla Russia. Lo hanno riferito i media ufficiali iraniani. “Dopo la revoca dell’embargo (dell’Onu) sull’acquisto di armi convenzionali nell’ottobre 2020, l’Iran ha finalizzato il contratto per l’acquisto di aerei da combattimento Sukhoi Su-35“, ha riferito l’agenzia Irna, citando la rappresentanza della Repubblica islamica alle Nazioni Unite.

L’agenzia non ha fornito ulteriori dettagli sul contratto. I “Sukhoi Su-35 erano tecnicamente accettabili per l’Iran (…) e la Russia ha annunciato di essere pronta a venderli alla Repubblica islamica“, scrive Irna. Iran e Russia sono in trattative da anni per la consegna di caccia russi a Teheran. Gli Stati Uniti minacciano pesanti sanzioni a qualsiasi Paese che commerci con le forze iraniane, e si dicono da tempo allarmati dalla “pericolosa” escalation nella cooperazione militare tra Mosca e Teheran. L’Iran è accusato di fornire droni utilizzati in Ucraina, cosa che Teheran nega. Secondo la missione iraniana all’Onu, citata dall’Irna, l’accordo sui caccia “non ha nulla a che fare con la guerra in Ucraina, in quanto non vi è assolutamente alcuna cooperazione militare tra Iran e Russia in Ucraina“.

Mosca avrebbe inviato a Teheran armamenti occidentali catturati in Ucraina

Ma secondo l’emittente statunitense “Cnn” la collaborazione tra Russia e Iran non si limita ai caccia. I russi avrebbero infatti consegnato all’Iran armamenti forniti alle forze armate ucraine da Stati Uniti e Paesi Nato e abbandonati sul campo di battaglia. Secondo l’intelligence Usa l’Iran proveràa decodificare i sistemi di armamento con l’obiettivo di ricostruirle tramite la cosiddetta ingegneria inversa.

Nell’ultimo anno, funzionari di Stati Uniti e Nato hanno documentato diversi casi in cui le forze russe hanno catturato sul campo di battaglia armamenti come i sistemi a spalla anticarro Javelin e i sistemi antiaerei Stinger in dotazione alle forze ucraine. In molti di questi casi, la Russia ha poi inviato l’attrezzatura in Iran perché venisse smontata e analizzata. Secondo le fonti citate dalla Cnn, la Russia invia armi occidentali all’Iran per incentivare Teheran a mantenere il suo sostegno alla guerra contro Kiev. In Ucraina, infatti, le forze armate russe stanno impiegando con efficacia i droni iraniani Shahed-136.

Un’arma chiave nell’inventario dell’Iran, il missile guidato anticarro Toophan, è stata decodificata dal missile americano BGM-71 Tow negli anni ’70. Gli iraniani hanno anche intercettato un drone di fabbricazione statunitense nel 2011, un Lockheed Martin RQ-170Sentinel“. Lo hanno decodificato per creare un nuovo drone che ha attraversato lo spazio aereo israeliano nel 2018. In seguito è stato abbattuto.

L’Iran decodifica armi statunitensi da anni

L’Iran ha dimostrato la capacità di decodificare le armi statunitensi in passato“, ha affermato Jonathan Lord, membro anziano e direttore del programma di sicurezza per il Medio Oriente presso il Center for a New American Security. “Hanno decodificato il missile guidato anticarro Tow, creando una replica quasi perfetta che hanno chiamato Toophan, e da allora lo hanno consegnato ai ribelli sciiti yemeniti Houthi e ai militanti del movimento sciita libanese Hezbollah. L’Iran potrebbe fare lo stesso con uno Stinger, che potrebbe minacciare l’aviazione civile e militare in tutta la regione. Un Javelin retro-ingegnerizzato potrebbe essere usato da Hamas o Hezbollah per minacciare un carro armato israeliano Merkava. Nelle mani delle milizie alleate dell’Iran, queste armi rappresentano una vera minaccia per le forze militari convenzionali di Israele“, ha affermato Lord.

Il problema dell’ampliamento delle capacità tecnologiche militari dell’Iran grazie alla partnership con la Russia è stato al centro delle visite di questa settimana in Israele del capo dello Stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, generale Mark Milley, e dal segretario alla Difesa, Lloyd Austin. “Nell’ultimo anno, la cooperazione militare della Russia con l’Iran si e’ approfondita. Cio’ pone serie sfide per questa regione e per la sicurezza dei suoi cittadini“, ha dichiarato lo scorso 9 marzo Austin in una conferenza stampa a Tel Aviv insieme al ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant.

L’Iran sta acquisendo un’importante competenza ed esperienza sul campo di battaglia in Ucraina che alla fine verrà trasferita ai suoi pericolosi delegati in Medio Oriente“, ha affermato Austin. “In cambio del sostegno iraniano in Ucraina, la Russia ha offerto all’Iran una cooperazione nel settore della difesa senza precedenti, anche in materia di missili e difesa aerea“, ha aggiunto il capo del Pentagono.

Malta: la nave americana USS Nitze attracca nel porto della Valletta

Intanto, gli USA corrono ai ripari. La nave da guerra americana Uss Nitze ha attraccato nel porto a La Valletta. L’ambasciata degli Stati Uniti a Malta ha affermato che l’unità navale “è un promemoria visivo della forte partnership americana per mantenere il Mediterraneo sicuro e un’opportunità per le forze armate maltesi e la marina americana di condividere la loro esperienza marittima“.

Gli Stati Uniti sono presenti nel Mediterraneo dall’inizio del XIX secolo. Le tensioni nella regione del Mediterraneo sono aumentate dall’invasione russa dell’Ucraina. E sopratutto da quando Mosca ha aumentato la sua presenza militare dispiegando più navi da guerra nella regione. Negli ultimi due mesi c’è stato un aumento delle navi militari che entrano nel Mediterraneo. Recentemente è stato confermato che la nave russa Admiral Gorchkov, dotata di missili ipersonici, dovrebbe entrare nel Mediterraneo.

Ciò indica che la Russia ha cambiato strategia, inviando nel Mediterraneo non solo navi che offrono protezione delle acque territoriali e difesa costiera, ma anche con capacità di lancio di missili. Nelle ultime settimane nel Mediterraneo sono state presenti le navi russe Akademik Pashin, Stoiky, Orekhovo, Zuyevo, il sottomarino Severodvinsk, Krasnodar, Admiral Grigorovich, e le navi militari Soobrazitelny e Vladimir Emelyaniv che fanno base nel porto di Tartus in Siria. Questa base è stata ampliata per poter ospitare più navi russe.

Mentre aumenta l’attività delle navi militari russe, in Adriatico c’è una forte presenza militare della Nato, con l’esercitazione militare Nato Vigilance Neptunes Strike”. In questa esercitazione erano presenti tra gli altri la nave italiana Cavour, la spagnola Juan Carlos e la portaerei americana Uss George W.Bush. In totale hanno preso parte più di 31 navi, 135 aerei e 8.000 soldati.

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