Omicidio Cerciello Rega, Pg Cassazione: “confermare l’ergastolo”

In primo grado per entrambi i giovani americani accusati dell'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega era stata decisa la pena dell'ergastolo

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Questa mattina si è svolta davanti alla Prima sezione penale della Cassazione l’udienza per l’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. Il militare era stato ucciso a coltellate a Roma la sera tra il 25 e il 26 luglio 2019 da due giovani americani. Su ricorso delle difese degli imputati, Finnegan Lee Elder condannato a 24 anni di reclusione e Gabriele Natale Hjorth condannato a 22 anni, i magistrati saranno chiamati a decidere se confermare o meno la sentenza emessa dalla Corte di Assise di Appello di Roma il 17 marzo 2022.

In primo grado per entrambi era stata decisa la pena dell’ergastolo. Il collegio dei supremi giudici è presieduto da Monica Bodi, la Procura del Palazzaccio è rappresentata dalla Pg Francesca Loy. Il verdetto è atteso in serata. “Ci sono ancora troppe lacune nella ricostruzione di quello che è successo quella sera e per questo siamo qui in Cassazione e ci aspettiamo che la sentenza di Appello sia cassata e ci sia un nuovo giudizio“. Lo ha detto l’avvocato Roberto Capra difensore di Finnegan Lee Elder.

Pg Cassazione: “confermare le condanne per Cerciello”

Sono da confermare le condanne ai due giovani americani che hanno ucciso il vice brigadiere dei carabinieri. Lo ha chiesto la Pg della Corte di Cassazione Francesca Loy nell’udienza in corso davanti alla Prima sezione penale. “Forse c’è stata una sottovalutazione da parte dei due carabinieri che pensavano di compiere una normale azione di recupero di uno zaino sottratto da due ragazzini” e invece “in 20 secondi Cerciello Rega è stato colpito da 11 fendenti che non c’era alcuna necessità di infliggere dato che ai due americani era stato solo chiesto di fermarsi“, ha sottolineato Loy in udienza.

Con motivazione concorde e congrua, le due sentenze di merito ricostruiscono tutta la vicenda” che ha portato alla morte di Mario Cerciello Rega “e i ricorsi delle difese dei due imputati non spostano di un millimetro la ricostruzione di quanto avvenuto“. Lo ha sottolineato Loy. Secondo la Pg, i ricorsi delle difese hanno già avuto risposte “logiche e congrue in appello” e ripropongono “ricostruzioni alternative e giudizi di fatto insindacabili in Cassazione“. Gli unici punti di diritto, ha detto Loy, riguardano “il mancato riconoscimento della legittima difesa” sostenuta dai legali, ma è una tesi da non accogliere in quanto i due americani “avevano già visto i due carabinieri in borghese a Trastevere“.

L’altro punto riguarda – ha spiegato la Pg – la configurabilità del concorso anomalo in omicidio. A suo avviso, però, ci si trova di fronte all’omicidio in concorso pieno, già riconosciuto dai giudici di merito, dato che “il contributo materiale che Hjorth ha dato alla vicenda è stato indicato in modo congruo“. Elder era il giovane “armato“, a Hjorth era invece “l’organizzatore, sapeva l’italiano“.

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