Patto Italia-Cina: il sodalizio criminale per riciclare denaro

I finanzieri hanno scoperto circa 8 milioni di euro nascosti in fusti metallici. I soldi venivano prima trasferiti nell'Est Europa e poi in Cina

StrettoWeb

Una banca italo-cinese, una coppia di coniugi italiani e dei fusti di metallo. A descriverla così, sembrerebbe una barzelletta, o la sceneggiatura dell’ultimo film di di Tarantino, ma una pellicola così pazzesca è già stata girata e non a Hollywood, ma… a Brescia. La Guardia di Finanza ha condotto una maxi-inchiesta che ha portato alla scoperta di un giro di riciclaggio di ben 15 miliardi di euro. L’episodio risale al settembre del 2022, quando le fiamme gialle conducono le indagini su alcuni negozi del bresciano i cui titolari, marito e moglie, avrebbero inviato in Slovenia ed altri paesi dell’est-europeo, 4 milioni e mezzo di euro per pagare del materiale ferroso che non avrebbero mai ricevuto.

Continuano quindi le ricerche nell’abitazione privata dei coniugi che porteranno poi all’incredibile scoperta: i finanzieri avrebbero trovato enormi fusti metallici pieni zeppi di banconote, per un ammontare di circa 8 milioni di euro. Altri 3 milioni invece, erano nascosti nella cantina della coppia, tutti soldi provenienti dalla Cina. Ed è qui che entra in gioco la sopracitata “banca italo-cinese”: una rete di compagnie private ed attività che, sottobanco, muovono i fili dell’economia italiana ed estera. La rete finanziaria infatti, evita i canali tradizionali di banche italiane ed estere, per favorire transazioni più veloci e dirette ai suoi beneficiari.

L’indagine investigativa, definita “Operazione Via della Seta”, ha portato alla luce il sodalizio criminale di fondo: gli uomini d’affari cinesi avrebbero quindi pagato milioni di euro alla coppia italiana per aiutarli ad aggirare l’ostacolo della burocrazia ed avere così contratti commerciali diretti. Parliamo di riciclaggio di materiali ferrosi e non, il cui traffico avveniva sfuggendo al monitoraggio e alla tracciabilità. Un vero e proprio accordo criminale italo-cinese: da un lato il commercio illegale di materiale ferrosi, dall’altro il riciclaggio di denaro contante, con residenti cinesi in Italia che disponevano di ingenti somme di denaro che venivano poi trasferite alle casse della Cina.

Insomma, un vero e proprio film: il regista non sarà forse Tarantino, ma sicuramente il sodalizio mafioso italo-cinese ha una sceneggiatura di tutto rispetto.

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