Messina Denaro, don Ciotti: “30 anni di latitanza grazie alla politica”

"E' il sistema che va debellato, al di là dei singoli arresti": così don Ciotti commenta l'arresto di Matteo Messina Denaro alla vigilia della giornata dedicata alle vittime di mafia

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La trentennale latitanza di Messina Denaro è stata indubbiamente favorita dalla contestuale latitanza di quella politica che non ha capito, o ha finto di non capire, che le mafie non si contrastano solo con le indagini e gli arresti, ma prima ancora con le politiche sociali e il superamento di un modello economico che è stato per tutte le mafie, nazionali e internazionali, terreno di conquista e di razzia“. E’ quanto dichiarato da don Luigi Ciotti, presidente di Libera, a LaPresse.

Don Ciotti si prepara alla XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno delle vittime di mafia, che ricorre domani. E ovviamente commenta la lunga latitanza e l’arresto di Matteo Messina Denaro. “C’è una convergenza stretta tra crimine mafioso, reato economico e diserzione etica della politica. Non si tratta quindi di pensare in termini di ulteriori, singole, clamorose catture, perché le mafie – non solo Cosa Nostra – non sono più riducibili ai loro ‘capi‘”. “E’ il sistema che va debellato, al di là dei singoli arresti“, conclude Don Ciotti.

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