Ponte sullo Stretto, M5S: “Salvini lascia le felpa e indossa il casco dei cantieri”

Secondo il M5S "si riattiva il carrozzone 'Stretto di Messina Spa', ci saranno diverse poltrone da assegnare"

StrettoWeb

I no-Ponte tornano all’attacco. Hanno nuovi volti, nuovi ideali, nuovi partiti, ma le loro motivazioni sono sempre le medesime, e ‘profumano’ di speculazione da miglia e miglia di distanza. Ora, dato che gli eventi si stanno susseguendo uno dopo l’altro, i bastian contrari premono il piede sull’acceleratore e ci provano a delegittimare tutto. “La contrarietà al Ponte non è ideologica bensì di buon senso. In diretta televisiva il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini dismette la felpa per indossare il casco giallo dei cantieri”. Lo ha dichiarato Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che si è presa la briga di diffondere una nota stampa sull’argomento.

Salvini, prosegue la nota, “mostra a tutta Italia il plastico del famigerato Ponte sullo Stretto e si augura di riuscire a posare la prima pietra entro il 2024. Bisogna ricordare al Ministro che la prima pietra del Ponte è stata già posata oltre dieci anni fa. Si tratta dell’ecomostro di Villa San Giovanni, il pilastro di 400 metri che si staglia sul lungomare e realizzato nel 2012. Salvini ci informa che si ripartirà dal progetto del 2011 ma non ha certezza che il cantiere, quello vero, possa partire effettivamente nel 2024. Intanto però si riattiva il carrozzone ‘Stretto di Messina Spa’, ci saranno diverse poltrone da assegnare e su questo fronte, ne sono certa, sarà solerte”.

Il leader della Lega afferma, inoltre, che il Ponte sarà meno costoso di un anno di Reddito di Cittadinanza. Sette miliardi ma a questi andrebbero aggiunti tutti i soldi, ancora mai stanziati, per costruire in Calabria e Sicilia strade, autostrade e ferrovie degne di un paese europeo. Ritengo che il Ponte non sia la soluzione agli atavici problemi infrastrutturali di queste due regioni. Le priorità infrastrutturali sono diverse e molteplici. In primo luogo, c’è la necessità di migliorare la viabilità su strada e autostrade per facilitare i flussi di traffico tra i centri urbani. Bisogna implementare i servizi ferroviari, in particolare sulla tratta ionica calabrese per ridurre i tempi di percorrenza verso altre regioni con mezzi non inquinanti e che raccolgono la sfida del Green new deal”, precisa ancora Ferrara.

“Inoltre, un’attenzione particolare va posta allo sviluppo del trasporto pubblico locale, che rappresenta un’opzione essenziale per la mobilità quotidiana di molte persone. Anche i servizi portuali e aeroportuali rappresentano un’importante priorità, in quanto aumenterebbe la connettività con altre parti del Paese e soprattutto dell’Europa dalla quale ci sentiamo distanti anni luce. Infine, mi auguro che il ministro Salvini accolga l’invito della sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti. Si rechi sul territorio, magari percorrendo l’A2 così per capire ancora meglio di cosa ha veramente bisogno la mia regione prima dell’oramai mitologico Ponte”, conclude Ferrara.

Tutte argomentazioni, quelle di Ferrara, già trite e ritrite, confutate puntualmente dal governo e dai tecnici che si stanno occupando del progetto per la costruzione dell’infrastruttura.

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