Voti bassi alla figlia: una madre fa irruzione a scuola e picchia un’insegnante

L'episodio è avvenuto a Castellammare di Stabia e a raccontarlo è la stessa docente: "questa signora già in passato aveva aggredito altri insegnanti"

StrettoWeb

“La mamma di una mia alunna mi ha picchiata mentre lasciavo la classe. Ha attraversato il corridoio, si è avvicinata e poi mi ha colpita. Schiaffi sulla spalla, sulla nuca, in viso. E poi giù parolacce, offese irripetibili”. A raccontare questo episodio, al Corriere.it, è Lucia Celotto, docente 35enne di Castellammare di Stabia vittima di questo brutto episodio di violenza accaduto a scuola.

L’insegnante è stata picchiata dalla mamma di un’alunna per via dei voti bassi alla figlia. “Il giorno prima del fatto la dirigente scolastica mi aveva convocato nel suo ufficio. Mi ha detto che alcuni genitori di quella classe si erano lamentati per il mio metodo di valutazione, in particolare mi accusavano di mettere voti più alti ad alunni dei quali conoscevo la famiglia. Ovviamente non è così. Mi sono difesa con la preside, ho respinto l’addebito, e il giorno dopo, cioè ieri, ho affrontato l’argomento in classe, con i miei alunni”.

Da qui il grave episodio: “Ho chiesto se pensassero, loro o i loro genitori, che io facessi dei favoritismi, dicendo che qualcuno si era lamentato di un mio presunto metodo iniquo di valutazione. A quel punto tanti ragazzi sono intervenuti dicendo ma quando mai prof, non è vero, e così via. Notavo però che un’alunna iniziava ad agitarsi, e dopo un po’ diceva di non sentirsi bene e chiedeva di uscire dall’aula. A lezione finita sua mamma è arrivata come una furia davanti alla classe”.

Così è avvenuto il fatto, con le parolacce e la violenza della madre verso la Professoressa: Che voti avevo messo alla ragazza? Al compito in classe consegnato pochi giorni prima aveva preso 5, precedentemente dei 4 e dei 5. Ma il tema è un altro. Questa signora già in passato aveva aggredito altri insegnanti. Si poteva dunque immaginare che questa situazione esplodesse. La preside finora non mi ha né scritto né chiamato. Uno dei due responsabili della succursale aveva saputo quanto accaduto ma non si è nemmeno offerto di accompagnarmi in ospedale. L’altra mi ha scritto un messaggio ieri in tarda serata. Alcuni docenti mi hanno manifestato solidarietà, ma tanti altri no”.

Condividi