GOM, terremoto oncologia: dilaga la polemica ma (per fortuna) Correale non lascia

E' polemica per un video pubblicato sui social dal primario dell'oncologia del GOM, Pierpaolo Correale, che ha rialzato le sorti del reparto rendendolo una realtà all'avanguardia

StrettoWeb

Pierpaolo Correale non andrà via dal reparto di oncologia del GOM – Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. Almeno per ora. Dopo un video pubblicato sui social dal luminare è divampata la polemica, inutile e sterile a ben vedere. Nel video ‘incriminato’ il medico non fa altro che fare un bilancio degli ultimi sei anni, periodo in cui ha preso il disastrato reparto di oncologia e ne ha fatto un fiore all’occhiello della sanità calabrese. E sfidiamo chiunque a sostenere il contrario.

L’oncologia medica del Grande Ospedale Metropolitano è diventato punto di riferimento per le regioni meridionali. Dalla Sicilia, dalla Basilicata, dalla Puglia, sono numerosi i pazienti oncologici che negli ultimi anni hanno scelto il reparto guidato da Correale per curarsi. Eppure parliamo di regioni che, da sempre, per patologie delicate come quelle oncologiche vedono una fuga verso il Nord che fa registrare numeri esorbitanti.

Eppure nel reparto di oncologia del Gom siamo nell’ordine dei 12 mila accessi l’anno, numeri senza precedenti prima della rivoluzione apportata dall’esperto e innovativo primario giunto da Siena. E nemmeno la cinghia stretta del periodo pandemico ha impedito al reparto di proseguire la sua corsa.

L’oncologia di Correale, un reparto all’avanguardia

Con terapie all’avanguardia e un personale altamente qualificato, quella di Correale è una sorta di oasi felice in un contesto, quale è quello della sanità calabrese, che definire difficile è come usare un eufemismo. E Pierpaolo Correale non è di certo un supereroe, ma semplicemente un medico che svolge il proprio lavoro con grande competenza, passione e attenzione verso i pazienti. E d’altronde basta scendere tra la ‘gente comune’ per capirlo: viviamo in una regione dove ‘il sentito dire’ e ‘le voci’ sono il verbo per molti, e perlopiù quelle che circolano sull’oncologia del Gom, riportate da chi in quel reparto è stato o ha avuto dei propri cari ricoverati, sono di elogio.

Certo, non è l’opinione pubblica a sancire la bontà o meno di un reparto medico, ma a favore del lavoro svolto da Correale parlano anche i numeri e i fatti. Col suo arrivo in reparto sono finalmente arrivati anche gli Operatori Socio Sanitari, prima inesistenti nell’oncologia medica del Gom. Un fatto questo, che come spiega lo stesso Correale nel suo video, era un’anomalia “considerando che il reparto di degenza aveva diciotto posti letto e spesso era anche sovraccarico di barelle”.

Il medico di origini napoletane inizia così a dare forma ad un reparto innovativo, che funziona. E non è poco. “Credo che sia diritto della cittadinanza avere un’oncologia che funzioni“, dice lui stesso. “Il reparto era fatiscente. Non c’era aria condizionata e i bagni erano nei corridoi. E anche le barelle erano nel corridoio – ricorda ancora il primario –. Riuscimmo ad avere la ristrutturazione del reparto grazie al direttore dell’epoca. Non furono anni facili“.

L’impegno per i pazienti

Ma non solo. Il medico, come spiega lui stesso nel video, ha dovuto anche fare i conti con una certa reticenza, tipica delle nostre latitudini, nei confronti dello ‘straniero’ e della realtà calabrese in generale. “Moltissimi colleghi calabresi cercavano di scoraggiarmi: è un’impresa difficile, una città difficile, una regione difficile. Io come è noto sono napoletano, ma mi sono innamorato di questa città e ho impegnato tutte le mia energie e quelle della mia famiglia nella ricostruzione di un reparto che mi dicevano essere in serie difficoltà“, spiega. “Volevamo dare un miglior servizio all’utenza e credo che questo obiettivo sia stato pienamente raggiunto“.

E tutto ciò nonostante “con il decreto Calabria ci siamo ritrovati super commissari uno dopo l’altro. Abbiamo affrontato l’epidemia di Covid“. Molti membri del personale sono finiti nel “mirino dei sindacati, quindi siamo rimasti in pochi“, chiosa il primario. Nel 2021, poi, è arrivato il nuovo reparto degenza, che è un piccolo gioiello del Gom.

Il Molecular Tumor Board

Dopo il video di Pierpaolo Correale sono scoppiate le polemiche e la macchina del fango, o meglio dire del ‘dubbio’, si è innescata. Tra le accuse dei ‘detrattori’ del medico campano c’è quella di aver voluto postare il video in seguito alla presunta amarezza per la sua mancata nomina nella rete oncologica regionale. Di recente, infatti, Roberto Occhiuto ha nominato come coordinatore il dott. Gianfranco Filippelli, direttore dell’Unità Operativa Complessa di oncologia dello spoke Cetraro-Paola. Ma Correale, come apprendiamo da fonti a lui vicine, non ha mai espresso considerazioni negative in merito e anzi è legato da un rapporto di stima e amicizia allo stesso Filippelli.

Non solo. La Regione ha inserito Pierpaolo Correale nel gruppo di esperti del “Molecular Tumor Board”, ovvero un modello assistenziale e organizzativo che si occupa di analizzare i tumori più complessi e impegnativi da trattare. E per questo incarico il primario del Gom aveva espresso massima soddisfazione.

Correale non si dimette

Infine, la chiosa del video, ha fatto saltare sulla sedia molti calabresi e molti colleghi di Correale: il primario ha forse intenzione di dimettersi? La risposta è no, ed è evidente dai commenti a corredo del video, ai quali lo stesso medico spiega che il suo non era un messaggio di commiato, ma un semplice bilancio dopo sei anni di onorato servizio.

Sulla vicenda, da parte del commissario dell’azienda ospedaliera Gianluigi Scaffidi, sono arrivati commenti che fanno emergere criticità nei rapporti tra i due e che lasciano i cittadini basiti e sorpresi. Si parla addirittura di ricorso agli avvocati. E a noi, ascoltando e riascoltando il video di Correale, viene da chiederci: cosa avrà fatto o detto di male il primario di oncologia per suscitare tutte queste polemiche?

Ha semplicemente elencato i pro e i contro di una realtà della quale non si possono negare le criticità e i problemi evidenti, soprattutto per gli utenti. E non ci risulta autocelebrativa, considerando che Correale è stato l’artefice, circondato e coadiuvato da validi colleghi, di un’ascesa dell’oncologia del Gom che ha portato al reparto d’avanguardia che abbiamo oggi e che fino a sei anni fa sembrava un miraggio. Dovremmo soltanto tenercelo stretto: è un’eccellenza per la nostra città.

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