Reggio Calabria, concorsi per “amici degli amici”: verso l’annullamento del bando?

Il bando di Concorso pubblico per un posto a tempo indeterminato di Dirigente Amministrativo Contabile è stato oggi oggetto di discussione in Commissione Controllo e Garanzia Città di Reggio Calabria

StrettoWeb

Si è tenuta questa mattina a Reggio Calabria l’audizione dell’assessore Francesco Gangemi e del dirigente Iolanda Mauro. I due erano chiamati a rispondere alle domande della Commissione Controllo e Garanzia. L’argomento era il Bando di Concorso pubblico per un posto a tempo indeterminato di Dirigente Amministrativo Contabile. Massimo Ripepi, Consigliere Comunale e Presidente Commissione Controllo e Garanzia Città di Reggio Calabria, ha avanzato dubbi su alcune incongruenze presenti nel bando.

Il dubbio principale di Ripepi è, “perché una laurea in lettere, psicologia e scienze della formazione per selezionare il dirigente amministrativo contabile?”. “Ho ritenuto urgente la convocazione perché leggendo il bando ho trovato discrasia tra” la ricerca di un dirigente amministrativo contabile e i titoli di studio previsti, ha precisato Massimo Ripepi.

Le conoscenze specifiche richieste:

a) CONOSCENZE TECNICHE SPECIFICHE:
• diritto amministrativo e significativa conoscenza delle normative vigenti applicate alla P.A. in materia di procedimento amministrativo, diritto di accesso, disciplina del rapporto di lavoro e trattamento dei dati personali;
• conoscenza dell’ordinamento degli Enti Locali;
• conoscenza nel campo dell’amministrazione delle risorse finanziarie;
• contabilità degli Enti Locali;
• conoscenza dell’attività contrattuale e di affidamento di lavori, di beni e di servizi delle pubbliche amministrazioni;
• conoscenza degli strumenti di programmazione strategica delle attività dell’Ente locale;
• conoscenza delle tecniche e delle metodologie applicabili alla misurazione e valutazione della performance;
• management pubblico;
• buona conoscenza della lingua inglese;
• conoscenza dell’uso delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse, con riferimento anche al processo di innovazione digitale della pubblica amministrazione.

I titoli di studio richiesti

A fronte di queste conoscenze specifiche che il bando richiede quando si va ai titoli di studio si chiede:

1) Diploma di Laurea Magistrale (DL) conseguito con il vecchio Ordinamento in:
Filosofia;
Giurisprudenza;
Ingegneria gestionale;
Lettere;
Psicologia;
Scienze dell’educazione;
Scienze della formazione primaria;
Scienze politiche;
Economia e Commercio;

2) Laurea Specialistica (LS) – DM 509/99 – o Laurea Magistrale (LM) – DM 270/04 – equiparata ai sensi del Decreto Interministeriale del 9 luglio 2009 a uno dei Diplomi di Laurea del vecchio ordinamento indicati al precedente punto e.1);
3) Diploma di Laurea (DL) equipollente a uno dei Diplomi di Laurea del vecchio ordinamento indicati al precedente punto e.1), ai sensi della normativa vigente

Le risposte dell’amministrazione:

Il primo a rispondere ai dubbi della Commissione è stato l’assessore Francesco Gangemi. “Si tratta di un bando di concorso per dirigente amministrativo contabile, siamo qui convocati perché secondo voi è un atto illegittimo o perché volete chiarimenti? La ratio è stata quella di far in modo che possa partecipare più gente possibile. Non è illegittima la partecipazione di soggetti che hanno questo tipo di lauree, quindi a mio avviso stiamo parlando del nulla. Le Pubbliche amministrazioni hanno regole e noi le abbiamo applicate in toto”.

Il dirigente Iolanda Mauro ha precisato poi che “l’amministrazione sta cercando un dirigente non tecnico, inoltre abbiamo aperto a lauree che non sembrano tradizionali, perché il nostro ordinamento si è adeguato alle nuove regole di accesso all’impiego“. Quelle richieste sono “le lauree più rappresentative dei titoli di studio che hanno i dipendenti delle Pubbliche amministrazioni. Aprire a lauree diverse vuole essere un modo per garantire la maggiore partecipazione possibile“. E ad ogni mondo “la selezione verrà fatta sul campo, sulla base delle conoscenze specifiche“.

Al dirigente Mauro è stato chiesto se la scelta di ampliare il range delle lauree fosse sua. “Io mi assumo la paternità di quest’atto, ma per il resto chiedete alla politica“, ha risposto il dirigente. A questo punto interviene Gangemi, che precisa come “l’indicazione da parte della politica sia stata quella della massima partecipazione“.

Ripepi ha fatto emergere anche dubbi in merito alla preselezione in remoto, su grandi numeri, di fronte alla quale difficilmente reggerebbe il discorso del riconoscere le competenze.

Marcianò: “il bando è sbagliato”

Secondo Angela Marcianò, il bando sarebbe frutto di “un errore“. “Il discorso della dirigente – precisa l’assessore – poteva reggere nel caso in cui mancasse la parola ‘contabile’, ma quello fa cadere tutto ciò che è stato sostenuto. Quindi nei titoli di studio dovrebbero esserci soltanto settori affini. Ovvio che venga preferito chi ha esperienza, ma il riferimento all’area contabile ci dice che l’area richiede funzioni specifiche legate ai conti. Secondo me si tratta di un mero errore, di un refuso che è meglio provvedere ad eliminare, perché potrebbe essere problematico in sede di eventuali ricorsi“. A sostenere l’opinione di Marcianò anche Antonino Maiolino, che esprime ulteriori dubbi sul fatto che la prima prova non sia un tema ma un quiz, “i temi sono più indicativi della preparazione, precisa il consigliere. Il bando sarebbe giusto se non portasse la parola ‘contabile’“. Così come è fatto “potrebbe essere oggetto di contestazione“, conclude Maiolino.

Il dirigente Mauro ha spiegato solo a questo punto che non “cerchiamo un contabile ma un dirigente amministrativo tecnico”. E allora resta da chiedersi perché, nel titolo del bando, è stato inserito il termine ‘contabile’. “Cerchiamo un dirigente che non sia da preporre nello specifico a ruoli di caratteri contabili; saranno dirigenti di ruolo che nel tempo dovranno ricoprire vari incarichi negli anni“, precisa Mauro.

L’equipollenza è stabilita a livello ministeriale, quindi c’è incongruenza – chiosa Marcianò – . A mio avviso è forzato, non bisogna inserire il termine ‘contabile’. Niente di preoccupante, penso si possa risolvere in autotutela. Il bando è un atto pubblico, non si possono fare errori. A mio avviso disorienta“. Ma la dirigente Mauro non concorda con Marcianò e non accenna a voler fare alcuna modifica.

Versace: “il bando non è sbagliato”

Intervenuto in commissione anche Carmelo Versace, il quale ha tenuto a sottolineare che “il bando non è errato, è stata fatta una valutazione per garantire la più ampia partecipazione possibile. Le prove selettive verteranno sulle prove tecniche su materie specifiche“. Sarà poi la prova orale ad avere il peso maggiore. “Il bando non è irregolare – sottolinea Versace -. La preselezione verterà su competenze specifiche tecniche“.

E Roberto Vizzari concorda con Versace, ma in parte: “non credo sia un bando sbagliato fatto con qualche retro pensiero, ma ritengo non sia un bando fatto bene. Ci sono ragionieri senza laurea e sono bravissimi, ma i concorsi per dirigenti vanno fatti per bene e ritengo che questo non vada bene“.

Ripepi chiede che il bando venga riformulato

Ritengo ci sia grave una grave discrasia” nella formulazione del bando, precisa Ripepi, il quale chiede che venga eliminato o riformulato il bando stessoin autotutela, per evitare ricorsi. Inoltre, la prova selettiva non può valutare le vere competenze, quindi non si può mettere un imbuto così stretto“. Secondo il Presidente Commissione Controllo e Garanzia Città di Reggio Calabria si tratta di una “contraddizione: da una parte volete far partecipare più gente possibile, ma dall’altra, con la prova selettiva, mettete un imbuto“.

Reggio Calabria, Massimo Ripepi sui concorsi per "amici degli amici"

Le precisazioni di Brunetti e i chiarimenti del direttore di StrettoWeb

Tramite una specifica PEC inviata a StrettoWeb, il sindaco f.f. del Comune di Reggio Calabria (mai menzionato in quest’articolo) Brunetti ci ha tenuto a precisare che: “Giammai nel corso dell’audizione, nè tantomeno nel testo dell’articolo giornalistico, è stata utilizzata l’espressione non veritiera ed offensiva “amici degli amici” – riportata dal giornalista con il segno grafico del virgolettato – che assume un significato semantico allusivo e suggestivo di fatti e considerazioni del tutto infondati e non attribuibili ai rappresentanti dell’Amministrazione“.

A tal proposito, è doveroso aggiungere che in alcun caso quel riferimento agli “amici degli amici” è mai stato attribuito da StrettoWeb ad alcuno. Trattasi di un noto modo di dire (per questo inserito correttamente tra virgolette) utilizzato in questo caso per unico scopo prettamente giornalistico, indicando il riferimento all’argomento oggetto dell’audizione in Commissione Controllo e Garanzia. (Peppe Caridi)

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