Pnrr, Nave (M5S): “i soldi sono arrivati, servono all’Italia”

Pnrr, Nave (M5S): “i soldi sono arrivati, servono all’Italia e vanno spesi per tutti"

StrettoWeb

Luigi Nave, senatore del Movimento 5 Stelle, è intervenuto nella trasmissione “L’imprenditore e gli altri” condotta da Stefano Bandecchi in onda su Cusano Italia Tv.

Oggi la Lega valuterà la rinuncia a una parte dei fondi del Pnrr.

“A Molinari ha fatto eco Osnato, dicendo che i soldi vanno spesi. Non vanno d’accordo nella maggioranza. Partendo dalle origini, per ciò che sta accadendo questi giorni fa eco Mattarella, andando a ricordare di non fare uno scarica barile. I soldi sono arrivati, servono all’Italia e vanno spesi per tutti. Se ci sono delle difficoltà si chiede a Meloni di venire a chiarire laddove ci sono degli intoppi, ma le difficoltà vanno riferite per operare in trasparenza”

A qualcuno era venuto in mente di farci degli stadi.

“I soldi del PNRR sono stati concessi per colmare il divario che c’è in Italia, a partire dagli asili nido. È lì che va concentrata la spesa. Bisogna che i soldi del PNRR vadano spesi dove l’Europa li ha dati: per le regioni meno avvantaggiate”

Partiamo da due città come Firenze e Venezia, lì c’è tutto e hanno preferito concentrarsi sulle rifiniture: è così?

“Vedo solo un sindaco che stamane si lamentava per non poter portare a termine un asilo nido: è lì che i soldi vanno spesi”

In Italia quali sono i problemi principali che il PNRR avrebbe dovuto affrontare?

“I trasporti. Pensiamo al ponte sullo stretto poi per fare Palermo – Catania ci vogliono 12 ore”.

È difficile gestire le cose quando Fitto dice di non avere tempo e Meloni non si dice preoccupata. Si sono parlati?

“L’unica certezza è creare un’esigenza per dire di aver trovato una soluzione”

7 mesi di governo: è soddisfatto?

“Io ritengo che in 7 mesi la Meloni è riuscita a stancare gli italiani, non sono contenti gli esodati del super bonus, come i percettori di reddito. È riuscita a scontentare una buona parte del Paese. Vediamo che in Friuli Venezia Giulia solo il 45% va a votare. Bocciatura sia in Europa che in Italia”.

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