Sicilia: Laura Boldrini in visita venerdì 20 Giugno in occasione della giornata mondiale dei rifugiati

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boldriniIl presidente della Camera Laura Boldrini parla del tema dell’immigrazione, alla vigilia di un viaggio in Sicilia il prossimo venerdì, in occasione della giornata mondiale del rifugiato.

«Conosco le emergenze umanitarie da una vita, ho visto di persona, nelle aree più difficili del mondo, che significa scappare da un bombardamento e vivere in una tenda, cercare solo l’ombra, soffrire l’”habub”, le tempeste di sabbia che ti costringono a ripararti dove la temperatura arriva fino a cinquanta gradi. A Kassala, in Sudan, la sera si dormiva nelle bettole, un buco per terra come bagno, e prima di coricarsi bisognava fare una cortina di polvere intorno al letto per evitare che gli scarafaggi ti camminassero addosso».

In una intervista per La Stampa, Laura Boldrini anticipa cosa dirà ai rifugiati: dirà che sono arrivati in un posto sicuro, dove nessuno li torturerà o ammazzerà, ma anche che l’Italia da sola non può far tutto per fronteggiare l’emergenza.

Il viaggio del presidente in Sicilia sarà un modo per omaggiare tutti coloro che in questi mesi stanno operando nelle coste per soccorre i migranti.

E a proposito dei nostri centri d’accoglienza, ammette che ci sono delle lacune, e auspica l’aiuto di una ‘cabina di regia’ capace di far colloquiare tutti gli attori e un monitoraggio che impedisca quello che avvenne nel 2011, quando si spesero tantissimi soldi per l’accoglienza, ma furono spesi male, con le persone alloggiate nei ristoranti cinesi e nei bed and breakfast, senza i servizi e senza mediatori culturali.

E su di un maggiore coordinamento europeo, Boldrini afferma che ‘l’operazione “Mare nostrum”, che pure ha il grande merito di salvare le vite, da sola non basterà mai. Per ridurre il numero di persone che si affidano ai trafficanti e prendono il largo, bisogna prevedere nei paesi di transito sedi diplomatiche dell’Ue attrezzate per accogliere domande d’asilo e per trasferire legalmente le persone nei paesi di destinazione. (…)’.

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