La bellissima lettera di Carminello a Inzaghi: “se te ne vai chiamami, voglio abbracciarti e piangere”

Lettera aperta, sincera e commovente, di Carminello a mister Inzaghi: l'allenatore della Reggina risponde e invita tutti al Granillo

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Una lettera bellissima, profonda, commovente. Scritta da chi ama davvero Reggio e ne rappresenta, per tanti motivi, un pezzo importante di storia. Carmine Quartuccio, per tutti “Carminello”, si è affidato ai social per scrivere una lettera aperta a mister Inzaghi all’indomani delle parole del tecnico al termine di Benevento-Reggina.

“Ciao mister Pippo Inzaghi – comincia la missiva, con i riferimenti al calcio di una volta – forse non c’è giorno e orario migliore per scriverti una lettera. Domenica alle 15, l’orario del nostro amato vecchio calcio, quando dalla A alla C si scendeva in campo e gli stadi erano tutti pieni in tutte le categorie e per i tifosi delle squadre che giocavano fuori le mura amiche c’era la 127 Fiat, una schedina in mano e le voci indimenticabili che ancora ci rimbombano nelle orecchie di Ciotti e Ameri. Quello era il vero calcio e qui c’abbiamo perso tutti o almeno a vincere è stato solo il business, parente lontanissimo della parola passione. Ma questi sono solo dettagli”.

Poi si passa al presente: “Quello che mi è arrivato dentro – scrive ancora Carminello – è che negli ultimi tempi sei sofferente alle critiche che sono parte integrante del gioco del calcio. Il tifoso è così, applaude, critica, fischia e chi sta in mezzo deve avere l’autocontrollo di prendersi il bello e quello meno bello e ribaltare il tutto sul campo. Ma tu – precisaa Reggio Calabria sei una storia a parte. Hai accettato, dall’alto del blasone del nome e della tua personale storia pallonara, una scommessa quasi impossibile in una città, la nostra, accostata spesso a una città dello Zimbabwe. Questo la dice lunga sulla bontà d’animo, l’umiltà che porti dentro di te. Sembra ieri quando ti sei avventurato, ciabatte ai piedi, per fare il bagno alla Sorgente e agli occhi di quanti affollavano la splendida Sorgente si gridava quasi al miracolo”.

“Da quel giorno – prosegue – è passato un lungo inverno, tra sogni e imprecazioni, connubio perfetto di un campionato per qualsiasi squadra. E se i partenopei usciranno dalla Champions, il discorso vale anche per il Napoli. Il mio appello adesso è rivolto ai tifosi e alla stampa tutta: siamo arrivati, maternamente parlando, al nono mese di gravidanza, e la serenità è la migliore medicina per partorire una stagione fantastica“.

“Il calcio è strano: chissà – sottolinea – se tra qualche mese ripercorreremo quella strada che porta alla Sorgente per un altro tuffo, quello della vittoriA. Mister, io non so se hai deciso o non hai deciso, ma io ti lascio il mio numero di telefono (che non riporteremo pubblicamente, ndr). In caso partirai per altri “lidi”, ti prego chiamami, voglio venire ad abbracciarti forte e piangere, perché in questo calcio malato e corrotto, ho conosciuto un uomo vero, uno che per calcio intende ancora quello di Ciotti o Ameri. Ti voglio bene, a nome di Reggio grazie. La lettera si conclude in maniera emozionante, con la sincera voglia di Carminello di abbracciare e salutare (in caso di addio) un passionale, un romantico per natura come mister Inzaghi.

“Carmine, grazie io amo Reggio e i reggini e lotterò con la squadra fino all’ultimo minuto, lo sai. Ti abbraccio e venerdì riempiamo il Granillo”. Questa risposta è comparsa in un commento al post da parte di Pippo Inzaghi, anche se non si tratta del suo profilo ufficiale.

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