Caso Lollobrigida, Arianna Meloni denigrata a mezzo stampa: cercasi femministe di sinistra in difesa delle donne

Il vignettista de Il fatto quotidiano ha palesemente dato della poco di buono alla moglie di Lollobrigida ma per le femministe va tutto bene

StrettoWeb

Che l’uscita di Lollobrigida sulla ‘sostituzione etnica’ sia stata infelice, è indubbio. Detto ciò, però, il caso si è chiuso con delle scuse e poteva tranquillamente finire lì. E invece no. No, perché gridare al fascismo e poi comportarsi da fascisti è tipico di una certa politica. Quella parte, per capirci, che la parola fascismo la utilizza come fosse un jolly o una carta per uscire gratis di prigione.

E allora succede che oggi, sul Fatto Quotidiano, compare una vignetta su Lollobrigida e in particolare sulla moglie, Arianna Meloni. Nel disegno si vede quest’ultima (che sia lei si evince dal fatto che si specifichi che ci troviamo a casa Lollobrigida) a letto con un uomo di colore. Sopra, la scritta: “Obiettivo incentivare la natalità – Intanto, in casa Lollobrigida“. E poi, il dialogo tra i due a letto. “E tuo marito?“, chiede l’uomo infilato sotto le coperte. “Tranquillo, sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica“, risponde lei.

A guardare la vignetta viene spontaneo chiedersi dove siano le femministe. Quelle che in genere si affrettano a mettere in croce chi sbaglia a formulare una frase o fa un gesto in più rispetto al dovuto. Ora che il bersaglio è un politico di destra, denigrare una donna diventa una cosa fattibile. E anzi, ci ridono su. Perché i famosi due pesi e due misure sono tanto cari ad alcune militanti. Come a far finta che il vignettista non abbia palesemente dato della poco di buono ad una madre di famiglia. Donna. Colpevole di nulla.

Le reazioni alla vignetta sulla moglie di Lollobrigida

La vignetta di “Natangelo” ha ovviamente creato clamore e disgusto. I rappresentanti di Fratelli d’Italia non ci stanno. Per il presidente del Senato Ignazio La Russa c’è un limite a tutto, anche all’indecenza. Quella pubblicata dal Fatto Quotidiano non è una vignetta divertente, non è satira, è solo spazzatura dalla quale tutti dovrebbero prendere le distanze. Solidarietà sincera ad Arianna e Francesco Lollobrigida”.

E non le manda a dire Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura: “Sono scandalizzato dalla vignetta pubblicata in prima pagina sul Fatto Quotidiano. Siamo abituati alle critiche e continuiamo a lavorare a testa bassa per il bene della Nazione ma oggi si è superato il limite. Mi auguro che da parte del direttore Marco Travaglio arrivino scuse immediate e che tutte le forze politiche esprimano la loro indignazione. A partire dalla segretaria del Partito democratico Elly Schlein, che sono certo vorrà prendere le distanze e condannare con fermezza questa indecenza. Il confronto politico e il diritto di critica possono essere aspri ma non devono mai prescindere dal rispetto reciproco e dalla correttezza. La mia più sincera solidarietà ad Arianna Meloni e a Francesco Lollobrigida”.

Nessuna donna di sinistra condanna la vignetta del Fatto

Nessuna donna delle opposizioni si è alzata alla Camera per condannare la vignetta del Fatto o per dare solidarietà ad Arianna Meloni. Augusta Montaruli nel suo intervento aveva chiesto di condannare la vignetta sessista, volgare e misogena contro Arianna Meloni, senza alcun ruolo istituzionale e ‘colpevole’ solo di essere moglie del ministro Francesco Lollobrigida e sorella del presidente del Consiglio, ma nessuna donna ha accolto il suo invito“. Così Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia.

Di contro abbiamo assistito allo spettacolo indegno di un paio di uomini di sinistra che hanno invece alimentato la polemica per criticare addirittura l’opportunità dell’intervento della Montaruli o per criticare ancora la destra. Un pessimo segnale per il clima politico, per la serietà e civiltà delle opposizioni, ma anche un pessimo messaggio per tutte le donne. La sinistra si sfila dalle battaglie contro la misoginia se non ne ha una convenienza politica“, ho concluso Donzelli.

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