“Dopo una giornata di trepidante attesa, tutti i nostri connazionali in Sudan che hanno chiesto di partire sono stati evacuati. Con loro ci sono anche cittadini stranieri. L’Italia non lascia nessuno indietro“. Lo ha dichiarato ieri il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Le evacuazioni dei cittadini stranieri si sono resi necessari a causa dei combattimenti mortali che infuriano ormai da due settimane tra le forze fedeli a due generali rivali.
“Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa operazione così difficile, in piena zona di combattimento – ha proseguito Meloni –. Il mio plauso va al ministro degli Esteri Antonio Tajani e all’Unità di crisi della Farnesina, al ministro della Difesa Guido Crosetto, al Sottosegretario Alfredo Mantovano, al Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, al comandante del Covi, il generale Francesco Paolo Figliuolo, al nostro ambasciatore in Sudan, Michele Tommasi, ai Servizi di Sicurezza. Voglio rinnovare anche in questa occasione il mio appello alla fine della guerra, all’apertura di un negoziato che conduca a un governo a trazione civile. Il Sudan ha bisogno di pace”, conclude il premier.
C’è anche l’ambasciatore Michele Tommasi tra i 105 italiani che sono stati evacuati dal Sudan.
Sudan, la Spagna evacua circa 100 persone
E anche la Spagna ha annunciato di aver evacuato circa 100 persone dal Sudan, tra cui 30 cittadini spagnoli e altri 70 di paesi europei e latinoamericani. Il ministero degli Esteri di Madrid ha detto in comunicato che un aereo militare ha lasciato Khartoum poco prima delle 23 (ora italiana) diretto a Gibuti.
Evacuati in Giordania i primi tedeschi
I primi tedeschi sono stati evacuati nelle ultime ore dal Sudan in Giordania. Lo comunica il Comando per le operazioni delle Forze armate della Germania (Bundeswehr), secondo cui si tratta di circa 100 persone partite da un aeroporto presso Khartum a bordo di un aereo da trasporto militare Airbus A400M dell’aeronautica tedesca (Luftwaffe). A bordo si trovavano anche cittadini di altri Stati.
Intanto, un secondo A400M della Luftwaffe è in volo dal Sudan verso il regno hashemita con 113 evacuati. Un terzo aereo è pronto a Kharthum per far uscire dal Paese africano altri tedeschi. Come riferito dall’emittente televisiva “Zdf”, i tre velivoli della Luftwaffe sono decollati dalla base di Al Asraq in Giordania.
I tedeschi proseguiranno il viaggio verso la Germania, mentre il rimpatrio dei cittadini di altri Stati sarà coordinato con i governi interessati. Come altri Paesi, la Germania sta evacuando i propri connazionali dal Sudan, dove proseguono gli scontri tra i reparti governativi e i ribelli delle Forze di supporto rapido (Rsf).
La Bundeswehr ha inviato “centinaia di paracadutisti” ad Al Asraq, che da qui sono stati dislocati presso Khartum per garantire la sicurezza delle operazioni. Secondo il ministero degli Esteri di Berlino, i tedeschi da rimpatriare dal Sudan sono “più di 150“.
Nyt, gruppo Wagner offre armi a paramilitari
Intanto le battaglie mortali proseguono, alimentate anche da forze esterne. Eugeny Prigozhin, fondatore del gruppo di mercenari Wagner, ha offerto armi ai paramilitari che combattono per il controllo del Sudan. Lo riporta il New York Times che cita fonti dell’amministrazione americana.
Il nome di Prigozhin è legato alla brutale campagna militare portata in Ucraina a sostegno di Mosca. Già la settimana scorsa aveva dichiarato di volere la pace e si era offerto di mediare tra i generali rivali. Secondo il Pentagono, però, il capo dei mercenari russi vuole alimentare lo scontro. E la prova sta nel voler fornire armi ai paramilitari.