I no ponte cambieranno idea e si mimetizzeranno tra gli altri: spariranno uno dopo l’altro

Il comportamento della maggior parte degli individui è fondamentalmente opportunista: ecco come i no ponte saranno tra coloro che utilizzeranno l'infrastruttura facendo finta di niente

StrettoWeb

Cosa c’entra il Ponte sullo Stretto con lo studio delle mentalità collettive? I comportamenti delle società, dei popoli, degli individui, sono spesso identici di fronte ad eventi simili e si possono quasi prevedere con regole matematiche. Emblematico, in tal senso, un post pubblicato ieri dalla pagina facebook Ponte sullo Stretto di Messina, per comprendere come la mentalità collettiva cambi, si evolva e si modifichi in base agli eventi. E, soprattutto, come sia fondamentalmente opportunista il comportamento della maggior parte degli individui.

Nel post si vede un grafico (visibile in baso a corredo dell’articolo) “esposto durante una conferenza all’Università di Roma da COWI, gigante dell’ingegneria mondiale nella progettazione di ponti sospesi“.

Nel grafico in questione è stata rappresentata la volontà popolare in merito alla costruzione del ponte sullo stretto Grande Belt, in Danimarca. Si tratta di uno dei più grandi ponti mai costruiti. L’infrastruttura presenta una campata centrale di 1624 metri, grazie alla quale si aggiudica il secondo posto nel mondo come larghezza. Grazie alla lunghezza totale di quasi 7 chilometri in mare aperto, il ponte è tra i più lunghi oggi esistenti.

Nel grafico pubblicato, si vedono “in rosso le persone contrarie al mega ponte sullo stretto di Belt (stretto tra le isole danesi di Selandia e Fionia). In blu quelle favorevoli – si legge ancora nel post –. Notare come durante la costruzione del ponte i favorevoli (linea blu) crescono, i contrari iniziano a sparire. Quando l’opera viene inaugurata (nel 1998) sono tutti felici e i precedentemente contrari spariscono, facendo finta di niente“. Ma non solo. Chi prima era contrario si mimetizza “tra i passeggeri che usufruiscono della struttura per spostarsi rapidamente tra le due regioni. E solo questione di tempo e fatti!”, chiosano gli autori del post.

Ora, non c’era forse bisogno di un grafico ben fatto per comprendere come in effetti andrà a finire proprio così anche per l’opera sullo Stretto. E d’altronde se lo hanno fatto i danesi figuriamoci gli italiani, che sono parecchio avvezzi all’arte del salire sul carro del vincitore. Ma solo dopo la vittoria, s’intenda. Lo hanno fatto con i vaccini, in periodo pandemico e post pandemico, e lo faranno col ponte.

Ci vediamo sul ponte

Si dovrebbe, parlando utopicamente, rilasciare ora, prima della costruzione del ponte una dichiarazione obbligatoria, rispondendo ad una sola domanda: “Sei a favore del ponte sullo Stretto?“. A chi fornisce riposta positiva sarebbe poi consentito transitare sul ponte. Chi invece non vuole l’opera, a cose fatte dovrà accontentarsi del buon vecchio e lento traghetto. Ma questa idea resti tra noi, eh! Ché qua si fa presto a dare del fascista a chiunque solo per una battuta.

Ad ogni modo, ci vediamo sul ponte. Anche con voi che in questo momento state sogghignando e pensate a chi vuole il ponte come a dei poveri illusi.

grafico ponte

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