Il caso Reggina arriva in Parlamento! Interpellanza urgente di Cannizzaro e discussione Occhiuto-Gravina

Dunque, dopo le aule di Lega e Figc (domani udienza secondo deferimento), e in attesa dell'Appello (udienza anticipata all'11), la discussione del caso Reggina coinvolge anche il Governo

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Il Caso Reggina arriva addirittura in Parlamento! A dare una scossa alla vicenda è l’Onorevole Francesco Cannizzaro che, annuncia sui social, ha presentato “atto di Sindacato Ispettivo, depositando una interpellanza urgente al Governo, rivolta ai Ministri della Giustizia, dello Sport e delle Imprese, per affrontare il complesso caso della Reggina 1914″. “Già venerdì la discussione in Aula, con immediata risposta del Governo. Ringrazio il Governatore della Calabria Roberto Occhiuto, anche lui impegnato nella vicenda avviando, in queste ore, un’interlocuzione diretta con il Presidente della FIGC Gabriele Gravina“.

“Chiediamo al Ministro della Giustizia, al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, al Ministro per lo Sport e per i Giovani, di interessarsi a quella che a nostro avviso è un’anomalia; bisognerebbe evitare che Giustizia sportiva e Giustizia ordinaria possano andare in conflitto tra loro per uno stesso caso. Mi riferisco nello specifico a quello che riguarda la Reggina, ma, ovviamente, anche a tutte le altre realtà che si trovano o che potrebbero trovarsi nella medesima situazione”, scrive ancora l’Onorevole in una nota.

“La Società amaranto, in data 28/4/2023, ha depositato il ricorso per l’omologazione di accordi di ristrutturazione dei debiti e transazione su crediti tributari e previdenziali. La procedura di accordo di ristrutturazione dei debiti è una delle opzioni che la normativa italiana mette a disposizione del mondo delle imprese per anticipare e risolvere le situazioni di difficoltà economico-finanziarie ancora reversibili, con l’intento di dare la possibilità agli imprenditori di superare le difficoltà delle proprie Società, comprese quelle di calcio professionistico”, si legge testualmente tra le premesse del documento presentato dall’Onorevole Cannizzaro e che porta la firma anche di un altro deputato del territorio reggino: Giovanni Arruzzolo.

“Reggina che – precisano ancora i parlamentari di Forza Italia – in previsione della scadenza federale per la dimostrazione del pagamento degli emolumenti e relativi oneri, sia a febbraio che a marzo ha depositato istanza presso il competente Tribunale per chiedere di essere autorizzata al pagamento dei contributi previdenziali, ricevendo tuttavia diniego. In entrambe le occasioni, la Società, pur sapendo di incorrere in eventuali sanzioni federali, ha ritenuto di adeguarsi ai provvedimenti del Tribunale Ordinario di Reggio Calabria (per evitare il rischio di estromissione dalla procedura), in ossequio a quanto ben precisato nel provvedimento di diniego, dove si legge che le norme dell’ordinamento sportivo non possono derogare nemmeno implicitamente all’applicazione della disciplina dell’ordinamento statale, ovvero comportarne la sua disapplicazione”.

“Intanto però la Giustizia sportiva ha già sanzionato la Reggina per non aver rispettato le scadenze – precisano i deputati firmatari – questo perché le norme della FIGC non contemplano la procedura messa in atto. E nel frattempo da parte della Procura Federale è arrivato anche il deferimento relativo alle scadenze saltate, sia per la Reggina che per il suo Amministratore Delegato. E purtroppo altre sanzioni potrebbero presentarsi all’orizzonte. In questo contesto, inoltre, non sembra prospettarsi un’auspicabile armonizzazione tra diritto sportivo e competenza del diritto statuale nell’esercizio della giurisdizione ordinaria, in particolare rispetto alle norme in materia di crisi d’impresa”.

“Alla luce di tutto quanto premesso – scrivono in conclusione Francesco Cannizzaro e Giovanni Arruzzolo nella loro interpellanza urgente – chiediamo quali iniziative intendano intraprendere i Ministri dei dicasteri interessati al fine di evitare che una Società calcistica in stato di crisi possa eventualmente essere destinataria di una disciplina giuridica diversa da quella riservata ad una normale società commerciale, e quindi risultare penalizzata, solo per il fatto che soggiace anche ad un ordinamento di settore che, seppur autonomo, è però subordinato e derivante da quello statuale”.

L’interpellanza si chiude, pertanto, con una richiesta anche sull’armonizzazione del diritto sportivo con quello della crisi d’impresa, per escludere l’eventuale rischio per gli amministratori di una società calcistica di esporsi a sanzioni nell’ambito della Giustizia ordinaria, in funzione di comportamenti diversamente valutati in ambito sportivo.

Dunque, dopo le aule di Lega e Figc (domani udienza secondo deferimento), e in attesa dell’Appello (udienza anticipata all’11), la discussione del caso Reggina coinvolge anche il Governo. Il club amaranto non ha intenzione di mollare di un centimetro, confida nel Coni ed è disposto a “combattere” anche al netto del problema tempistiche, con la Lega che non ha intenzione di rinviare l’inizio dei playoff.

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