Reggina, giovedì il primo cashback della penalizzazione: cresce la fiducia, i tifosi si preparano ai playoff

Reggina, cresce l'attesa per la sentenza sul ricorso promosso in appello dal club amaranto contro la penalizzazione di -7 che già giovedì potrebbe essere dimezzata. Poi

StrettoWeb

Sono ore di crescente fiducia e ottimismo in casa Reggina per la situazione del club amaranto che sia dentro che fuori dal campo sta lavorando per chiudere la stagione in modo particolarmente brillante. La squadra ha risposto in modo positivo e maturo alle difficoltà dei mesi scorsi: nelle ultime 6 partite ha conquistato 10 punti con due sole sconfitte e tre vittorie. Una media da zona playoff che ha risvegliato l’entusiasmo della tifoseria, adesso proiettata proprio agli spareggi promozione.

Che la squadra di Inzaghi abbia realizzato un piccolo miracolo sportivo lo scriviamo da mesi: con una preparazione iniziata in enorme ritardo, una squadra allestita in extremis e rimasta con gravi handicap nei reparti principali (portiere e attaccante) dove si è persino indebolita rispetto allo scorso anno perdendo Turati e Montalto senza sostituti all’altezza, in un torneo ultra competitivo con tante corazzate tra le avversarie e un mercato di gennaio bloccato dalla burocrazia, la Reggina è comunque riuscita ad alimentare il più grande sogno fino a fine stagione, superare i momenti più difficili e adesso si proietta proprio verso quei playoff su cui nessuno, in città, avrebbe scommesso un centesimo ad agosto.

Reggina, giovedì il primo cashback della penalizzazione

Nelle ultime ore sta crescendo la fiducia sulla sentenza del ricorso in appello. La Federazione ha accolto le richieste della Reggina che aveva depositato un’istanza per chiedere di velocizzare i tempi ed avere una sentenza definitiva prima della fine della stagione, tanto che è proprio di stamani la notizia dell’accorpamento di entrambi i ricorsi presentati dalla società amaranto contro le due sentenze che hanno portato all’attuale penalizzazione di 7 punti in classifica. Giovedì pomeriggio, quindi, la Corte federale d’Appello discuterà il caso Reggina e poi emetterà una sentenza che dovrebbe già sforbiciare la penalizzazione, dimezzandola. E così sabato la Reggina andrà a giocare a Bari in piena zona playoff, seppur con ancora un pesante fardello di penalità che – pur alleggerito – potrebbe rivelarsi decisivo per la posizione in classifica e quindi gli accoppiamenti dei playoff.

La Reggina ovviamente presenterà ulteriore ricorso al CONI, certa di aver operato in modo ineccepibile e convinta di ottenere la restituzione totale dell’intera penalità; e per come si sono messe le cose non è da escludere che la sentenza definitiva possa arrivare intorno al 21-22 maggio, quindi prima dell’inizio dei playoff, evitando così il rinvio degli spareggi.

Tra tribunali e campo, la Reggina ha una grande possibilità: superare una tra Cagliari e Parma, oggi quinte alla pari con 2 punti di vantaggio sugli amaranto senza penalizzazione, per quello che è un dettaglio fondamentale in vista del primo turno dei playoff. La quinta e la sesta in classifica, infatti, giocheranno la prima partita dei playoff (gara secca, senza ritorno) in casa. E non solo. Ma anche con la possibilità di qualificarsi pareggiando dopo i tempi supplementari. Se invece la Reggina arrivasse settima o ottava, per superare il primo turno dei playoff e qualificarsi in semifinale sarebbe costretta ad andare a vincere la gara secca nella trasferta (che sarebbe in ogni caso contro una tra Cagliari e Parma, a meno di un clamoroso crollo del Sudtirol).

Di certo c’è che questo finale di stagione si prospetta entusiasmante, ben oltre ogni più rosea aspettativa di inizio campionato. A tal proposito, è doveroso sottolineare la totale inadeguatezza di alcuni atteggiamenti della piazza che negli ultimi mesi ha dimostrato una pesante immaturità sotto ogni profilo, evidenziando la contraddizione di una realtà che sa essere calorosa, affettuosa, solidale e passionale ma poi al tempo stesso si è smarrita alle prime difficoltà, con l’episodio inqualificabile della Curva che urla “mercenari” ai calciatori sconfitti pur dando il massimo impegno contro avversari enormemente superiori, aprendo una ferita enorme nello spogliatoio in quello che invece era il momento in cui i ragazzi avevano bisogno maggior sostegno, e quelli forse ancora più gravi di certa stampa che per mesi ha dipinto questo club come una sorta di manipolo di criminali, alimentando il chiacchiericcio di una città masochista sempre pronta a farsi del male da sola.

Eppure l’unica verità è stata chiarita più volte: la nuova proprietà, pur di salvare la categoria ed evitare che la Reggina scomparisse nuovamente nel dilettantismo per la seconda volta in 7 anni, ha proposto una ristrutturazione del debito seguendo le norme dello Stato. Il Tribunale di Reggio Calabria, quindi, ha congelato alcuni pagamenti considerati “non necessari” per garantire la continuità aziendale, e quindi la società non ha potuto effettuarli. In ogni caso li effettuerà non appena arriverà l’omologa del Tribunale alla stessa ristrutturazione, passaggio decisivo e determinante per il futuro atteso tra fine maggio e inizio giugno. Nessun vantaggio societario, quindi, per la Reggina rispetto alle avversarie. Nessuna mancanza aziendale e finanziaria. Nessuna difficoltà, se non la burocrazia legata alla lunga e delicata fase di transizione tra la vecchia e la nuova proprietà con tutto ciò che questo ha comportato, tra cui anche il conflitto di normativa tra quella della giustizia civile e quella sportiva. Ma questa fase adesso si sta per completare, è ormai questione di giorni. E di dettagli. Mentre in campo la Reggina sta per tornare a competere nei playoff che valgono un posto in serie A, dodici anni dopo l’ultima volta, dodici anni dopo la doccia fredda di Rigoni al 90° di quella notte di Novara. La Reggina è a un soffio dal punto più alto dei suoi ultimi 12 anni di storia e in città l’entusiasmo finalmente sta tornando a crescere. Anche perché Pippo Inzaghi – che questa città, questa tifoseria e anche questa società dovrebbero soltanto coccolare e tenersi stretto – è uno che non gioca per partecipare neanche a un torello improvvisato per caso con quattro ragazzini sul Lungomare. Figuriamoci i playoff per l’Olimpo del calcio.

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