Guai in vista per Meta: multa record di 1,2 miliardi per violazione della privacy in Europa

Il colosso californiano è stato condannato ad una maxi-multa di 1,2 miliardi di euro dal garante della privacy irlandese. L'accusa è di aver trasferito illecitamente le informazioni personali degli utenti europei agli Stati Uniti

StrettoWeb

Ancora guai per il magnate di Meta, Mark Zuckerberg. Il colosso è stato condannato a pagare una multa record di 1,2 miliardi di euro per violazione della privacy dei suoi utenti europei. La maxi-sanzione è stata comminata dalla Commissione Irlandese per la protezione dei dati (Dpc), la quale accusa Meta di aver ripetutamente “trasferito informazioni personali” di soggetti appartenenti allo Spazio economico europeo (See) agli Stati Uniti, violando le norme europee in materia. Sul comunicato, si legge inoltre che Meta ha l’obbligo di “sospendere qualsiasi trasferimento di dati personali negli Stati Uniti entro cinque mesi dalla notifica della decisione e deve conformarsi al Gdpr entro sei mesi”.

Dura la reazione del CEO del colosso californiano, vessato dal pagamento della più alta sanzione mai imposta da un garante per la privacy in Europa. Zuckerberg infatti, ha annunciato che Meta farà sicuramente ricorso intraprendendo un’azione legale mirata al fine di sospendere la decisione, frutto di approfondite indagini avviate nel 2020. Una sentenza che ha definito “ingiustificata e non necessaria”, affermando che esiste un profondo conflitto di diritti tra le due parti sulla questione privacy. Meta, per appoggiare la sua causa, ha preso infatti ad esempio “le migliaia di aziende che, da sempre, fanno affidamento al processo di trasferimento dati tra Unione Europea e USA”.

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