Entusiasmo, qualche lacrima (sì, qualche lacrima), tante emozioni sopite, una gioia incontenibile, tanti ragazzi-tifosi (già la nuova generazione) al seguito: il Catona “riscopre” l’aggregazione e lo spirito di appartenenza; già una “semplice” permanenza in Prima Categoria (con il 2-0 alla Campese) fa “risvegliare” dal lungo torpore la realtà a nord di Reggio Calabria.
Bandiere bianco azzurre al vento, clacson delle macchine, champagne a innaffiare i partecipanti, lo sfottò. La gioia dei dirigenti Pacino, Laganà, Nocera, Suraci, Jurmanò, Marcianò, Diano e poi di mister Michele Cotroneo, che arrivato a dicembre con il suo entusiasmo e delle scelte azzeccate ha compiuto il miracolo salvezza. Cose semplici, genuine, emanate dal cuore. “Grazie ragazzi” lo slogan del Catona Calcio.
La “chioccia” Pippo Fontana, determinante (7 reti in 8 gare), l’esperienza del portiere Jo Aneri, la duttilità di Coniglio, la caparbietà di Macrì, la serietà dei fratelli Foti, la forza fisica di Bah, i Fratelli Fulco con spirito di abnegazione, lo stesso Colica. Finisce la stagione
agonistica Lisciandro Cotroneo.
Adesso il futuro? La prima priorità lo stadio “Reitano” di Via Marinella, si attende l’avvio dei lavori. Poi un’assemblea pubblica per potenziare la giovane società ( 10 anni di attività) e rinverdire il glorioso passato di Catona.
Giuseppe Calabrò
