Omicidio Giulia Tramontano: il coltello usato è sopra al frigo. E intanto l’avvocato di Impagnatiello rinuncia

Per la prima volta i militari, a distanza di dieci giorni dal delitto, entreranno nell'abitazione di via Novella dove vivevano Giulia e Alessandro

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E’ infilato in un ceppo portacoltelli in cucina sopra al frigorifero di casa il coltello che Alessandro Impagnatiello ha usato per uccidere Giulia Tramontano. La sua giovane compagna è al settimo mese di gravidanza. A indicare dove si trovi l’arma, che domani verrà sequestrata durante i rilievi nell’appartamento di Senago, nel Milanese, in cui è avvenuto l’omicidio, è stato lo stesso omicida. Lo ha detto durante l’interrogatorio di convalida del fermo di venerdì scorso.

Il sequestro del coltello, assieme ad altri accertamenti irripetibili, fa parte dell’attività della Sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri. Per la prima volta i militari, a distanza di dieci giorni dal delitto, entreranno nell’abitazione di via Novella dove viveva la coppia. I rilevi tecnico-scientifici, coordinati dalla Procura, verranno effettuati anche nella cantina e nel box, dove Impagnatiello, a suo dire, avrebbe nascosto per quattro giorni il corpo martoriato della compagna prima di sbarazzarsene. Aveva gettato il corpo tra le sterpaglie vicino a dei garage, non molto lontano dall’abitazione. Anche su questo fronte inquirenti e investigatori devono effettuare verifiche per riscontrare le dichiarazioni dell’uomo, su cui ci sono dubbi, e per dimostrare che c’è stata premeditazione.

L’avvocato di Impagnatiello rinuncia al mandato

Intanto, l’avvocato Sebastiano Sartori ha rinunciato all’incarico di difendere Impagnatiello. L’atto di rinuncia è stato depositato alla pm Alessia Menegazzo, titolare dell’inchiesta. Stamane il legale ha incontrato in carcere San Vittore il barman. Dal primo colloquio all’ultimo Impagnatiello “sta acquisendo sempre maggior consapevolezza“, ha riferito il legale lasciando l’ufficio di procura.

Ho rinunciato al mandato per motivi connessi al rapporto fiduciario e dunque coperti da segreto professionale, null’altro“, ha riferito all’AGI l’avvocato Sartori interrogato sul perché abbia lasciato l’incarico difensivo di Alessandro Impagnatiello. Alla domanda se abbia subito delle minacce, risponde: “Ripeto: il motivo è connesso al rapporto fiduciario“.

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