Abuso d’ufficio: il Parlamento è al lavoro per l’abrogazione ma restano i pareri discordanti

L'abrogazione del reato dell'abuso d'ufficio è sul tavolo del Parlamento nonostante alcune frizioni interne alla Maggioranza

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L’abrogazione del reato dell’abuso d’ufficio è sul tavolo del Parlamento nonostante alcune frizioni interne alla Maggioranza. A frenare il governo è la Lega con il presidente della commissione Giustizia del Senato Giulia Bongiorno. Non è escluso che la norma rientri nel più complessivo pacchetto della Riforma della Giustizia a cui il Ministro Nordio sta lavorando da tempo. Le minoranze, in primis Pd e Movimento 5 Stelle, credono, invece, che l’abrogazione dell’abuso d’ufficio porti ad una procedura di infrazione contro l’Italia da parte dell’Unione Europea.

Luigi Stortoni, emerito di Diitto penale all’Università di Bologna, su “Il Foglio”, ha dichiarato che “tale reato dimostra un’inutilità fisiologica ed una pericolosità patologica”. Da rimarcare che l’abuso d’ufficio è un reato “comune”: oggi un sindaco rischia l'”incriminazione”, ad esempio, per un rifiuto di concedere una sala, per un’auto di servizio usata “male”. Giulia Buongiorno, dal canto suo, evidenza che “se si cancella l’abuso, alcuni comportamenti teoricamente illeciti potrebbero ricadere in ipotesi di reato più gravi”.  Insomma, la discussione è ampia e trovare una quadra non sarà semplice ma è opportuno mettere mano alla norma.

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