Giustizia: “eliminare l’abuso d’ufficio in nome di Berlusconi”

La riforma della giustizia, l'abuso d'ufficio, le intercettazioni: il ministro Sisto lavorerà sulla scia delle indicazioni di Berlusconi

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Il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto racconta al Corriere della Sera come Berlusconi gli avrebbe detto “di andare avanti” sulla riforma della giustizia. Con lui “ho parlato l’ultima volta mercoledì della scorsa settimana, illustrandogli nei dettagli la riforma che oggi il ministro Nordio porterà al Consiglio dei ministri“.

Penso sia giusto dedicargli questa riforma – dice il senatore di Forza Italia -, perché è nel segno dei suoi valori e dei principi del giusto processo“. Con l’abolizione dell’abuso d’ufficio, secondo il senatore azzurro, “si ribalta la ‘presunzione di sospetto’ nelle pubbliche amministrazioni ripristinando il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva“. E aggiunge: “Gli amministratori devono poter agire correttamente, senza la paura della pendenza processuale. Togliamo di mezzo una norma dannosa oltre che inutile, visto che è dispendiosa e produce risultati minimi o insignificanti“.

Questo reato non costituisce più alcuna barriera contro la corruzione – afferma Sisto -, ma penalizza condotte che poi si rivelano del tutto lecite, bloccando l’economia del Paese”. “Se l’abuso d’ufficio produce migliaia di procedimenti che finiscono nel nulla, provocando il danno politico di distruggere carriere e reputazioni – rimarca il viceministro –, quel reato si cancella“.

Come ha rimarcato il presidente Mattarella – precisa il ministro a commento delle polemiche dei magistrati -, con la separazione dei poteri è il Parlamento che fa le leggi, non di certo la magistratura“. E il governo si occuperà anche sulle intercettazioni. “Non si potranno pubblicare fino alla loro utilizzazione nel dibattimento“, spiega Sisto. “Durante le indagini saranno pubblicabili solo quelle inserite dal giudice a motivazione dei propri provvedimenti“. “Il nostro scopo – afferma – è tutelare le terze persone non coinvolte nell’indagine e porre un limite normativo alla corsa all’intercettazione-gossip“.

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