Omologa Reggina, il Corriere della Sera: “se il Brescia vince in Appello, B sulle sabbie mobili”

L'approfondimento del Corriere della Sera sull'omologa della Reggina e sul processo che andrà avanti dopo il ricorso presentato dal Brescia

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La Reggina ha ottenuto l’omologa al piano di ristrutturazione e ora attende l’iscrizione e poi il closing per il passaggio di proprietà. Sono tutti elementi collegati. L’omologa serviva per iscriversi, l’iscrizione permetterà di annunciare la cessione. Il fatto che il Tribunale abbia dato l’ok, con conseguente iscrizione e prossimo campionato, non significa però che la vicenda sia chiusa. Il motivo? Il Brescia ha presentato ricorso in Corte d’Appello e, si sa, i tempi della Giustizia Ordinaria – che non sono quelli della Giustizia Sportiva – sono abbastanza lunghi.

Un articolo odierno del Corriere della Sera, in tal senso, è abbastanza eloquente. “Solo supposizioni, per ora. Il caso della Reggina è inedito”, scrive il noto quotidiano. “Ma, proprio perché la decisione è stata presa da un tribunale ordinario, tutti sanno che i tempi italiani possono essere molto lunghi. Se dopo il 30 giugno (o dopo il 7 luglio: le società stoppate dalla Covisoc possono presentare ricorso) dovesse essere acceso il semaforo verde per le 20 squadre cadette, il Brescia potrebbe sperare solo nel ricorso presentato alla Corte d’Appello del Tribunale di Reggio Calabria”, scrive ancora.

“Le Noif (norme organizzative interne) della Federcalcio aprono a interpretazioni diverse, ma emergono alcune certezze pur nel contesto inedito. Dal punto di vista legale, l’omologa – pur essendo subito esecutiva – è un provvedimento che deve essere definitivo per iscriversi. Secondo il Brescia, adesso non può esserlo poiché era impugnabile nell’arco di trenta giorni. E questo ha fatto il club biancoblu: ne ha impiegati quattro, ora attende un verdetto che non sarà rapido”, scrive il Corriere.

E poi continua: Qualora la Corte d’Appello desse ragione alle rondinelle, la Serie B rischierebbe di trovarsi nelle sabbie mobili a circa un mese dal fischio d’inizio, fissato per il 18 agosto: a quel punto la Reggina si troverebbe nella condizione di far parte del campionato grazie al verdetto emesso dal tribunale di Reggio Calabria il 12 giugno, nel frattempo però ribaltato in appello. Anche se dovesse perdere il secondo round, Cellino procederà poi sino all’ultimo grado di giustizia”.

Va precisato che questo è un passaggio staccato dall’iscrizione. L’esposto alla Covisoc del club bresciano è frutto di un’altra strada. Qualora per l’organo di controllo non dovessero esserci problemi sull’omologa, e quindi sull’iscrizione della Reggina, ci sarebbe da monitorare il processo, che però andrà più per le lunghe, a maggior ragione se in Appello non cambierà nulla, e se il Brescia volesse continuare. C’è una stagione che comincia, va avanti e continua. E, in tal senso, nel giro di qualche mese le cose cambiano.

In questo senso è chiaro lo stesso esempio che il Corriere della Sera cita a conclusione dell’articolo: “Nel 2018, l’Entella in Serie C rimase ferma tra il 17 settembre e l’8 novembre in attesa della decisione del Tar del Lazio sulla richiesta di riammissione alla Serie B. Solo dopo l’ultimo verdetto avverso, si arrese. E poi vinse il campionato. Ma questa è un’altra storia”.

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