Messina, dopo i No-Ponte anche i No-Beach: perchè non ve ne andate tutti a Fondachelli?

Messina è la città dei bastian contrari: a cavallo del delirante weekend no-pontista a Capo Peloro abbiamo visto la sottocultura dei No-Music e dei No-Beach per i grandi eventi a piazza Duomo: che futuro vorrebbero per la città? Perchè non se ne vanno tutti insieme a Fondachelli?

StrettoWeb

Fondachelli-Fantina è un territorio montano della provincia di Messina, nell’entroterra al confine tra i Nebrodi e i Peloritani, in uno dei pochi luoghi della provincia da cui neanche si vede il mare e uno dei più lontani in assoluto dalla città capoluogo. Tecnicamente è definito un “comune sparso”, nel senso che non c’è un unico agglomerato urbano: è l’unione di 11 minuscole frazioni denominate Rubino, Evangelisti, Chiesa, Figheri, Marcazzo, Pietragrossa, San Martino, Fantina, Carnale, Giarra e Ruzzolino, che complessivamente al 30 giugno 2022 contavano 1.029 residenti, in grandissima parte over 70. Tutte le frazioni sono immerse nella natura più genuina tra i due versanti del torrente Patrì.

E’ un luogo selvaggio e ancestrale in cui persino la lingua e le tradizioni sono differenti dal circondario per l’isolamento che gli ha consentito di preservare usanze antichissime. A Fondachelli-Fantina non c’è praticamente nulla, se non animali selvatici e pioggia, tanta pioggia frequentissima (è una delle zone più piovose d’Italia). Certamente non c’è il rischio che ci organizzino i concerti dei più grandi artisti nazionali, non ci sarà mai il Music Festival di Rds e tantomeno grandi tornei sportivi internazionali, in modo particolare di Beach Volley.

Fondachelli inoltre è lontanissima dal Ponte sullo Stretto, di cui neanche si vedranno i piloni nè si potrà percepire alcun tipo di effetto collaterale dei cantieri, anche se in realtà persino a Fondachelli un ponte c’è già per collegare le varie frazioni tra le due sponde del torrente Patrì. Insomma, se persino su musica e sport si può discutere, sulla necessità e sulla bontà di costruire ponti non c’è alcun tipo di dubbio rispetto a cosa sia giusto e cosa no.

Fondachelli-Fantina

Probabilmente persino le vecchiette di questi piccoli borghi dimenticati da Dio avrebbero il piacere di una serata di musica o dei riflettori di un torneo dello sport. Messina, invece, è diventata la città dei bastian contrari: ci sono quelli che dicono No al Ponte, ma anche ai concerti e ai tornei. E la musica non va bene perchè disturba i residenti, anche se è una tantum di altissimo livello artistico che comunque finisce presto. E il Beach Volley non va bene, perchè si doveva fare sulla spiaggia. Peccato che ci sono delle regole e la sabbia di piazza Duomo è l’unica regolamentare per questi tornei, che non si possono fare sulle spiagge naturali. E peccato soprattutto che in questo modo il Duomo di Messina, il più bello e importante simbolo della città, avrà un’altra straordinaria vetrina pubblicitaria internazionale richiamando migliaia di turisti desiderosi di visitare la Cattedrale e il Campanile con l’orologio astronomico più grande del mondo.

E’ stucchevole anche solo doversi confrontare con i No-Tutto peloritani: non gli va bene nulla che sia innovativo, che porti progresso e sviluppo, lavoro e indotto, economia e crescita sociale, culturale e turistica. Cosa vogliono davvero i messinesi? Che tutto resti sempre fermo nel degrado e nella povertà di una città che sta morendo giorno dopo giorno? Da quale piedistallo si può contestare tutto ciò che di buono arriva in città, grazie ad amministratori seri e lungimiranti, nel tentativo di risollevarla dall’apatia in cui versa? Perchè questi No-Tutto non organizzano un bel viaggio sola andata con qualche bel bus per Fondachelli e rimangono lì in ritiro spirituale, senza musica, senza sport, ma comunque con un Ponte su un torrente a ricordargli la necessità dello sviluppo umano, della comunicazione, del dialogo, della libertà di spostamento, della naturale tendenza all’evoluzione? Quantomeno la smetterebbero di frantumarci le palle per ogni iniziativa che invece sta facendo risollevare la città. Perché in realtà sono loro ad essere fuori posto, basti vedere i numeri degli eventi che hanno un successo straordinario a fronte delle solite lagne di pochi disperati.

W il Ponte sullo Stretto, W i grandi eventi di musica e sport, W soprattutto Messina e l’impegno di chi si sta scervellando per rilanciarla a beneficio di tutti. Anche di chi non meriterebbe nulla.

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