Gianni Mura sospeso dall’Ordine dei Giornalisti, ma è morto da 3 anni: la clamorosa gaffe

Il noto giornalista Gianni Mura è stato sospeso dall'Ordine dei Giornalisti e minacciato di espulsione, ma è morto nel 2020

StrettoWeb

Una gaffe clamorosa ha fatto il giro del web nelle ultime ore. Il noto giornalista Gianni Mura – infatti – è stato minacciato di sospensione dall’Ordine dei Giornalisti. Sì, peccato però che sia morto da tre anni. Uno dei più importanti e conosciuti giornalisti italiani è scomparso il 21 marzo 2020, ma oltre tre anni dopo è stata recapitata una raccomandata alla moglie Paola. “Un documento ufficiale – si legge su Repubblica – comunicava che suo marito era stato sospeso dall’Ordine”.

Il motivo risiede in una mancata Pec aperta che conseguentemente non gli ha permesso di seguire i corsi di “aggiornamento professionale e deontologico”. Nella lettera si intimava al giornalista di mettersi in regola, “pena l’espulsione definitiva dall’Ordine stesso”.

Gianni Mura sospeso dall’Ordine dei Giornalisti, lo sfogo di Marino Bartoletti

“L’ottimo collega Luigi Bolognini di “Repubblica” segnala un caso che farebbe ridere (e un po’ fa ridere per la verità) se non facesse piangere. L’Ordine(?) dei Giornalisti, con una raccomandata “delle sue” (ne conosco – come dire – l’inutile irruenza) ha comunicato a Gianni Mura la sospensione dalle proprie fila A) per non aver provveduto ad aprire una Pec B) per non aver seguito i corsi di “aggiornamento professionale e deontologico”. Comincia così il post social del collega e amico di Mura, Marino Bartoletti.

“La raccomandata, scritta secondo il Bolognini “in un linguaggio vagamente simile all’italiano, annegato nei riferimenti giuridici” intimava al Mura di mettersi subito in regola, pena l’espulsione definitiva dall’Ordine stesso. Purtroppo è appena il caso di ricordare che Gianni è stato ingiustamente “espulso” dalla vita oltre tre anni fa.
Salto a piè pari ogni commento per non infierire su una Corporazione di cui con tanto orgoglio presi la tessera più di 50 anni fa (è già così difficile tutelarci da tante accuse più o meno meritate, cari colleghi, ma se precipitiamo nel baratro del violato senso del ridicolo diventiamo completamente indifendibili).

“Prendo atto della lettera di scuse che il Presidente dell’Ordine della Lombardia ha inviato a Paola Mura. Ma vorrei tanto avere la penna di Gianni, maestro di ironia e di deontologia (altro che corsi di “aggiornamento”!) per commentare questo episodio grottesco. Lui riuscirebbe a sorriderne. Io no! Forse perché mi manca (e ci manca) troppo! Gli manderei volentieri una Pec, dovunque si trovi: ma ho la condivisa certezza che non la aprirebbe mai! Anzi, per quanto col suo garbo, mi darebbe pure del “PEC” (Pirla E Cogl…)”.

Condividi